Giudizio e responsabilità disciplinare - Procura federale – atto di deferimento – corrispondenza tra contestazione e condanna - violazione del giusto processo – solo in caso di trasformazione radicale del fatto
Solo una trasformazione radicale del fatto contestato può assumere rilevanza in termini di incertezza sull’oggetto del giudizio e di violazione del giusto processo ai sensi degli artt. 125 e 44 CGS (ex multis CFA-Sezione IV, decisione n. 18/CFA/2022-2023; CFA- Sezione I, decisione n. 58/CFA/2020-2021). Si deve trattare di una effettiva violazione del contraddittorio che abbia impedito la difesa e che non può esaurirsi nel mero confronto letterale fra la contestazione e la sentenza. Ciò perché, “vertendosi in materia di garanzie e di difesa, la violazione è del tutto insussistente quando l'imputato, attraverso l'iter del processo, sia venuto a trovarsi nella condizione concreta di difendersi in ordine all'oggetto dell'imputazione” (così CFA-Sezione IV, decisione n. 18/CFA/2022-2023). Una siffatta violazione non ricorre quando nella contestazione, considerata nella sua interezza, siano contenuti gli stessi elementi di fatto poi ritenuti essenziali dalla decisione finale ai fini della condanna (in argomento si veda anche la giurisprudenza penalistica: Cass. pen., sez. I, n. 28954 del 24 marzo 2021; Cass. pen., sez. un., 15 luglio 2010, n. 3655).
Stagione: 2023-2024
Numero: n. 81/CFA/2023-2024/A
Presidente: Torsello
Relatore: Scordino
Riferimenti normativi: art. 125 CGS; art. 44 del CGS