Lega nazionale dilettanti – posizione nell’ambito degli organi di giustizia sportiva – carica elettiva – incandidabilità - insussistenza

La titolarità di una posizione nell’ambito di organi di giustizia sportiva o dell’ufficio del Procuratore presso la F.I.G.C. o presso altre federazioni sportive nazionali – in essi compresi i collaboratori della Procura federale – non costituisce in astratto causa di “incandidabilità” ad una carica elettiva della Lega nazionale dilettanti o di una propria articolazione, non precludendo quindi la possibilità ad un soggetto di poter esercitare il diritto di elettorato passivo. In via di principio le cause di ineleggibilità, poiché derogano alla generalità del principio costituzionale del diritto all'elettorato passivo - in eccezione quindi al generale e fondamentale principio del libero accesso comprimendo la possibilità che la Costituzione offre al cittadino di concorrere al processo democratico - hanno il carattere della specificità e determinatezza. Pertanto, le ipotesi tipiche di ineleggibilità e incompatibilità non sono suscettibili di interpretazione analogica (cfr. ad es. Cassazione civile sez. I, 24/02/2021, n. 5060).

Stagione: 2024-2025

Numero: n. 0001bis/CFA/2024-2025/C

Presidente: Cirillo

Relatore: Ponte

Riferimenti normativi: art. 33, comma 1, Statuto FIGC; art. 34, comma 17 e comma 18 Statuto FIGC; art. 45, comma 4, CGS;

Articoli

1. Sono organi del sistema della giustizia sportiva:
a) i Giudici sportivi;
b) la Corte sportiva di appello;
c) il Tribunale federale;
d) la Corte federale di appello;
e) la Procura federale;
f) gli altri organi specializzati previsti dallo Statuto o dai regolamenti federali.
2. Gli organi del sistema della giustizia sportiva agiscono nel rispetto dei principi di piena indipendenza, autonomia e terzietà.
3. Ciascun componente degli organi del sistema della giustizia sportiva, all’atto dell’accettazione dell’incarico, sottoscrive una dichiarazione con cui attesta di non avere rapporti di lavoro subordinato o continuativi di consulenza o di prestazione d’opera retribuita, ovvero altri rapporti di natura patrimoniale o associativa che ne compromettano l’indipendenza con la Federazione o con i tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti sottoposti alla sua giurisdizione, né di avere rapporti di coniugio, di parentela o affinità fino al terzo grado con alcun componente del Consiglio federale, impegnandosi a rendere note eventuali sopravvenienze. Nella medesima dichiarazione, ciascun componente attesta altresì l’assenza dell’incompatibilità di cui al successivo comma 4. Informazioni reticenti o non veritiere sono segnalate alla Commissione federale di garanzia per l’adozione delle misure di competenza.
4. La carica di componente di organo di giustizia o dell’ufficio del procuratore presso la Federazione è incompatibile con la carica di componente di organo di giustizia presso il CONI o di componente della Procura generale dello sport, nonché con la carica di componente di organo di giustizia o dell’ufficio del procuratore presso più di un’altra federazione. Presso la Federazione, ferma la incompatibilità con la carica di procuratore, la carica di componente di organo di giustizia sportiva è incompatibile con la carica di componente di organo di giustizia federale, ad eccezione di quanto previsto dall'art. 75, comma 1.
5. I componenti degli organi di giustizia sportiva sono tenuti alla più rigorosa osservanza dei principi di riservatezza e non possono rilasciare dichiarazioni agli organi di stampa ed altri mezzi di comunicazione in ordine ai processi in corso o a quelli nei quali siano stati chiamati a pronunciarsi.
6. I componenti degli organi di giustizia sportiva possono essere assoggettati ai provvedimenti previsti dall'art. 34, comma 3, lett. d) dello Statuto.
7. Ai componenti degli organi del sistema della giustizia sportiva si applicano le norme in materia di astensione e di ricusazione previste dal Codice di procedura civile.

Salva in pdf