Edizione 2015
KickOff 2015, un calcio d'inizio proiettato nel futuro
"Lo svolgimento di questa 3 giorni è un calcio d'inizio verso il futuro". Questa in sintesi la conclusione che il Direttore generale della FIGC Michele Uva, ringraziando le Autorità locali, il main sponsor Puma e le aziende partner, ha tracciato in chiusura dei lavori di "KickOff 2015", evento che ha animato l'Orogel Stadium Dino Manuzzi di Cesena.
Analisi, confronto, idee e proposte per ritrovare ciò che in qualche modo "il calcio ha smarrito: le inquietudini che in passato lo animavano" esorta il filosofo Vittorio Alberti, nel corso della sessione plenaria finale, aperta per l'occasione alla cittadinanza. A corollario del fitto programma di lavori, una serie di contributi iniziati dal monologo della "Iena" Dino Giarrusso, e proseguiti con un originale parallelismo tra la percezione del calcio (è necessario operare uno spostamento del senso di quello che oggi percepiamo nel calcio: non esiste il gol perfetto, esiste quello che ci piace") e dell'opera d'arte "che rimane per sempre ed è capace di generare in chi la osserva un senso critico talmente profondo da rendere l'individuo autonomo : le nostre città d'arte non hanno generato bellezza, ma intelligenza". Un concetto che si associa al pensiero platonico secondo cui "l'attività ginnica migliora le doti morali, ricorda ancora Alberti: "Proprio questo definisce il tratto identitario di ciò che è il calcio, ovvero confronto e dialettica sportiva. Il sacrificio educa, e nel tempo attuale ciò non può non interpellarci" sotto un profilo di responsabilità sociale, "affinché la formulazione astratta ideale del calcio abbia un suo riscontro nel reale".
A completare la serie di interventi previsti nel programma conclusivo, la doppia intervista di Riccardo Cucchi, Capo redattore Sport e radiocronista di RAI Radio 1, al Designatore UEFA Pierluigi Collina e all'arbitro internazionale Nicola Rizzoli. Il racconto delle rispettive esperienze al massimo livello del calcio internazionale, dei retroscena alla vigilia di una finale mondiale ("si dorme, fondamentale essere riposati" dice Rizzoli), ma anche le motivazioni che spingono un giovane ad intraprendere una carriera complessa dove in ogni situazione è necessario disporre della "responsabilità di ciò che si fa - evidenzia Collina - per essere sempre all'altezza di operare e interpretare da professionisti un ruolo al servizio di professionisti". Un tempo non era così, ricorda sempre il Designatore degli arbitri europei, "l'arbitro durante la settimana aveva il suo lavoro e la domenica scendeva in campo a dirigere una partita. C'è stato un cambiamento importante, la UEFA ha investito molto sia nell'élite che sulla base: stiamo lavorando per i ragazzi che arriveranno tra 10 anni". Un tempo lungo, senza mai "per arrivare a dirigere a questo livello ho impiegato 26 anni di lavoro, e proprio in virtù dei risultati raggiunti continuo a fare sacrifici. Il tuo impegno deve essere sempre lo stesso - segnala Rizzoli - puoi fare 90' perfetti, ma basta un minuto per rovinare tutto".
I due arbitri hanno tracciato infine un bilancio su questa esperienza: "Il momento non positivo che il calcio, non solo nazionale, sta attraversando ci pone davanti alcuni problemi. E credo che consultare persone che non si occupano di calcio, ma che ad esso rivolgono attenzione, sia qualcosa di cui il calcio ha bisogno - afferma Collina. "L'Italia ha qualità nascoste che sa far emergere soprattutto nei momenti difficili - fa eco Rizzoli - l'apertura culturale verso altri sport ed altre esperienze può dare molto".
Al termine degli interventi, i team leader degli 11 Play Team hanno presentato ciascuno le proprie conclusioni. Di seguito una sintesi di alcune delle proposte:
- Istituzione di un Comitato Etico in FIGC che aiuti le società dilettantistiche e professionistiche nel lavoro di promozione dei valori sul territorio.
- Creazione di un hub per coinvolgere tutta la football family.
- Completa digitalizzazione delle informazioni verso i tesserati volto al miglioramento dei servizi, e del patrimonio calcistico culturale in modo da consentire ai tifosi di alimentare la loro passione e avvicinare al calcio nuovi potenziali appassionati.
- Investire nella cultura della nutrizione perché l'attività calcistica è di per sé benessere ed è un grande volano di educazione e crescita.
- Promuovere investimenti mirati nel settore dell'impiantistica cambiando la mentalità per cui lo stadio sia innanzitutto un luogo di difesa dai violenti.
- Includere i tifosi nella governance delle società.
- Prevedere esimenti della responsabilità oggettiva se i club adottano tutte le misure di prevenzione previste da leggi e da appositi regolamenti.
- Cambiare il principio della presunzione di colpevolezza;
- Rivisitare la disciplina del vincolo sportivo riconoscendo indennizzi per le società dilettantistiche.