Fantacalcio

Rizzoli: Mi piace il dialogo, ma solo con chi lo accetta. Baggio, Maldini e Zanetti i più collaborativi

giovedì 28 agosto 2014

Nicola Rizzoli, insieme ai guardalinee Faverani e Stefani, ha diretto la finale dell'ultimo Mondiale in Brasile. A distanza di più di un mese l'emozione rimane forte: "Resta la soddisfazione di guardarsi attorno e poter dire dove siamo arrivati. Parlo al plurale perché oggi senza l'aiuto dei propri collaboratori certi traguardi non si raggiungono". Quindi parla di ciò che l'ha colpito della Finale e che vorrebbe ritrovare nel prossimo campionato: "Le due nazionali si giocavano il Mondiale, eppure al sorteggio prima dell'inizio dei supplementari Lahm e Messi mi trasmettevano un'incredibile serenità e rispetto reciproco. Ecco, quella serenità, e direi rispetto, che in Italia a volte manca". Il 'fischietto' italiano si sofferma sull'introduzione dello spray: "Semplifica e velocizza le riprese di gioco. Le semplifica perché in un attimo indichi la distanza dalla palla, lo velocizza perché i giocatori evitano, o dovrebbero farlo, di guadagnare qualche metro o centimetri... Quindi si risparmia tempo". Rizzoli chiude parlando dell'importanza che per lui ha il dialogo con i calciatori: "Mi piace dialogare ma soltanto con chi si mette nelle condizioni di accettare il dialogo. Il più collaborativo? Roberto Baggio: ero giovane, da parte sua c'è sempre stato l'atteggiamento di chi voleva darti una mano a risolvere le situazioni più delicate. E poi Javier Zanetti, mille gare, sempre propenso al dialogo. Senza dimenticare Paolo Maldini". L'intervista integrale a Nicola Rizzoli, realizzata da Guglielmo Buccheri, si trova su La Stampa in edicola oggi.