Varie

Più visibilità agli Azzurrini con l’almanacco “La Giovane Italia 2013”

martedì 10 dicembre 2013

Più visibilità agli Azzurrini con l’almanacco “La Giovane Italia 2013”

Spazio ai piccoli campioni prodotti dai vivai di calcio, lasciandoli giocare magari nelle seconde squadre. E' l'opinione degli addetti ai lavori dei settori giovanili riuniti oggi nella sede del Corriere dello Sport per la presentazione dell'almanacco “La Giovane Italia 2013”, scritto da Paolo Ghisoni, Stefano Nava e Guido Maconi e patrocinato dalla Figc, giunto alla sua terza edizione. “Questo almanacco è un progetto sposato dalla Federcalcio per dare visibilità agli under 19 fino agli under 15 - spiega Ghisoni - siamo passati da 300 a 450 ragazzi e quest'anno abbiamo dato la giusta valorizzazione alla Lega Pro”.
Per la Figc sono intervenuti il direttore generale Antonello Valentini e il tecnico dell’Under 21 Luigi Di Biagio. “Abbiamo voluto patrocinare questo lavoro – spiega il dg della Federcalcio – che non è un prezzario, un listino di campioni e presunti tali, perché il nostro obiettivo è dare una mano a valorizzare i vivai nazionali. Come federazione abbiamo creato anche l'Under 15 e non escludiamo di abbassare ulteriormente l'età delle rappresentative nazionali, inoltre abbiamo quasi raddoppiato gli incontri internazionali delle nostre squadre giovanili”.
Dal canto suo, il tecnico dell'Under 21 Di Biagio, riconosce che, grazie al lavoro della Federazione in simbiosi con le società, “tanti di questi ragazzi hanno più minutaggio, è motivo di soddisfazione e stiamo insistendo sulle partite internazionali che li fanno crescere moltissimo”.
Diversi i rappresentanti dei club presenti, a partire dal ds della Lazio Igli Tare, accompagnato dal tecnico della Primavera Alberto Bollini e da quello degli Allievi nazionali Simone Inzaghi. “In Germania - ricorda il dirigente biancoceleste - si parlava dei problemi legati agli impianti e ai giovani già a inizio anni '90. Poi si è trovato un accordo e si è data la possibilità di arrivare alle seconde squadre fino alla Serie C1. Ed è la cosa migliore perché la valorizzazione dei giovani avviene sia dal punto di vista sportivo che economico. Invece tutte le domeniche vediamo seduti in panchina tantissimi talenti”.
Opinione condivisa da Bollini. “La Federazione sta dando un'impronta basata sul rapporto coi settori giovanili. Nel nostro club sono arrivati giovani che, dopo un periodo di ambientamento, sono diventati patrimonio societario, come Onazi, Cavanda e Keita. Inoltre siamo tutti favorevoli alla 'squadra due', vogliamo accorciare il gap per arrivare in prima squadra”.
Alberto De Rossi, tecnico della Primavera della Roma, ricorda che “sono i presidenti che tracciano la linea e hanno voglia di aspettare che un giovane cresca. Se un collega vuole fare il settore giovanile e si scontra con il presidente che chiede i risultati subito, ogni programma viene lasciato a casa”.