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L'Italia nel mondo: da Barcellona... con scaramanzia!

mercoledì 18 giugno 2014

L'Italia nel mondo: da Barcellona... con scaramanzia!
Spagna giugno 2014   Sono anni che siamo in attesa di un momento così. Bisognerebbe fermare il tempo e analizzare bene la situazione. Dopo 8 anni di dominio incontrastato spagnolo sia a livello di club che di seleción, per il povero emigrante italiano in territorio iberico il calcio era diventato un argomento tabu. La serie A non può certo vantare la visibilità internazionale che hanno gli spagnoli in questo ultimo periodo dopo la vittoria della Champions e della Coppa Uefa; La Roja ha vinto 3 titoli nelle ultime competizioni ufficiali umiliandoci nell’ultima finale dell’europeo . E adesso: la Roja prende cinque schiaffoni dall’Olanda e l’Italia gioca bene e vince contro un avversario ostico come l’Inghilterra. Magari già dal Costa Rica torneremo a chiuderci dietro soffrendo o a prendere sotto gamba il match e rischiare di non qualificarci come al solito. Ma l’aria che si respira è diversa, è aria di qualcosa di nuovo. Di una nazionale più consapevole, che gioca da squadra. Magari non vinceremo il campionato e la Spagna si qualificherà lo stesso e ai quarti di finale ci tornerà a battere. Ma si sa, la vita è fatta di momenti e questo è per tanti versi perfetto … Fino alla prossima partita. Vedere la nazionale insieme, fare comunità intorno alla televisione con qualche piatto nostrano è da quando sono all’estero la situazione che più di ogni altra cosa mi fa sentire italiano. E la sensazione di essere un grande popolo la respiri maggiormente stando fuori dai confini nazionali. In Italia siamo tutti ct della nazionale, tutti disfattisti, tutti scaramantici. Ma è giusto così: d’altra parte sono le nostre tradizioni ed è la nostra cultura. Non sentirai mai un italiano dire “no hay dos sin tres” senza aver neanche iniziato a giocare un campionato o, nello specifico, lo scorso europeo. Non sentirai mai dire un italiano che abbiamo una squadra forte e che sicuramente con l’Inghilterra vinciamo noi. Non diremo mai, in attesa della prossima partita, che il Costa Rica è una passeggiata e gliene facciamo tre. Questo è l’essenza di essere italiani, questo è quello che ci rende unici.   Gioschettino, da Barcellona