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Gattuso, il calciatore-allenatore!

venerdì 1 marzo 2013

Gattuso, il calciatore-allenatore!

Martigny, 1 marzo 2013 - Gennaro Gattuso ha da poco esordito come calciatore-allenatore del suo club, il Sion. L'idea di intraprendere una nuova carriera calcistica è nata negli ultimi mesi al Milan: "Ho deciso quando sembrava che per la malattia agli occhi non avrei più potuto giocare - ha detto il Campione del Mondo 2006 a Enrico Currò de la Repubblica - La mancanza dello spogliatoio sarebbe stata insopportabile".

Il doppio ruolo di allenatore-giocatore rischia di essere incompatibile: "Secondo me sì, alla lunga: non è facile, se i tuoi compagni giocano con te e tu scendi in campo con loro. Preparare una partita non è semplice, ci vogliono tempo e concentrazione assoluta. Si spendono energie fisiche e mentali, importanti allo stesso modo. Tu puoi essere anche Rambo, ma alla fine crolli. Per quel che riguarda la mia carriera da giocatore siamo quasi agli sgoccioli".

L'atleta Gattuso è un esempio di professionalità: "Come allenatore, nella mia vita, dentro e fuori dal campo, ho capito che in un gruppo non puoi fare il padre padrone o il sergente di ferro. Ci sono tante persone, spesso di  nazionalità diverse. La strada è quella di responsabilizzarle, di portarle a condividere un obiettivo. Su due cose non guardo nessuno in faccia: l'orario e il rispetto degli altri. In uno spogliatoio, senza regole, non si va da nessuna parte. Ai giocatori chiedo il rispetto delle regole. Si fa già fatica ad andare d'accordo tra marito e moglie, figuriamoci tra 25-26 teste, se non ci sono le regole e il rispetto! Personalmente devo migliorare sotto l'aspetto caratteriale: vedere gli allenatori sopra le righe non è bellissimo".

Tra gli ex-azzurri, due, secondo "Ringhio", potrebbero avere un luminoso futuro da tecnico: "Inzaghi sta facendo già molto bene con gli Allievi del Milan e prenderà la Primavera. Peruzzi per ora ha scelto di fare il secondo ed è molto preparato. Ma ce ne sono anche altri. Nesta può diventare un grande allenatore, perché ha una dote non comune. Riesce a farsi volere bene, è simpatico nello spogliatoio e saprà farsi seguire: è una dote fondamentale".

Infine, due maestri della panchina da cui trarre ispirazione: "Ancelotti e Lippi sanno responsabilizzare i giocatori: il ct ti sapeva mettere con le spalle al muro".

 

L'intervista a Gennaro Gattuso di Enrico Currò è pubblicata integralmente su www.repubblica.it.