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(Esclusiva) Cabrini e Antognoni ricordano il successo di Spagna '82

venerdì 11 luglio 2014

(Esclusiva) Cabrini e Antognoni ricordano il successo di Spagna '82
L'11 luglio 1982 la Nazionale Italiana di Calcio conquistava la terza coppa del Mondo della sua storia, superando la Germania per 3-1, nella finalissima di Madrid. A trentadue anni da quell'importante pagina della nostra storia, abbiamo intervistato due degli artefici della cavalcata Azzurra alla conquista dell Mondiale. "E' stata una giornata importante - ha detto Antonio Cabrini a Vivoazzurro.it - in cui abbiamo raggiunto il tetto del mondo, coronando un lavoro nato tanti anni prima, e portato avanti con impegno e sacrifici. Non abbiamo realizzato subito di avere compiuto un'impresa così importante, ce ne siamo resi conto in Italia, il giorno dopo, quando siamo atterrati a Ciampino con l'aereo presidenziale di Pertini, accolti da un mare di folla". "Un Mondiale non si vince mai per pura casualità. Una simile vittoria non è solo il frutto di risultati positivi, ma anche di una programmazione, atta a fare acquisire consapevolezza dei propri mezzi a tutto il gruppo. In questo il Ct Bearzot è stato fondamentale. Era una persona molto umana che sapeva benissimo come ottenere il massimo da chiunque". Benché non abbia disputato la finalissima a causa di un infortunio patito nella semifinale contro la Polonia, Giancarlo Antognoni, con sei partite giocate, è stato uno degli uomini determinanti per il trionfale esito del torneo azzurro: "E' un ricordo indelebile anche a distanza di tanti anni, una vittoria inaspettata, dopo una partenza in sordina", ha detto il centrocampista di Marsciano . "La mia mente ritorna a quei giorni ogni quattro anni, ogni volta che si disputa un Mondiale. Il gol che mi è stato annullato con il Brasile? Rivedendolo non era da annullare. L'ho vissuto come un fatto negativo, così come il non avercela fatta a disputare la gara contro la Germania. Fortunatamente le due delusioni sono state soverchiate dalla grande vittoria finale". La Coppa del Mondo è da sempre una kermesse che mette in gioco campioni attesi e protagonisti inattesi, almeno sulla carta: "Sicuramente non fu facile affrontare, ad esempio, l'Argentina di Passarella, ma personalmente fui messo in difficoltà dai difensori del Camerun, una squadra che fisicamente era più forte di noi. Bearzot? Era un po' un padre per tutti. Quando poteva metteva sempre una buona parola per chiunque, e aveva creato un bel gruppo. A me personalmente ha fatto molto bene…".