IL primo gol A è una gioia indelebile nella memoria di un calciatore, una delle pietre miliari del proprio percorso professionale che, specie per un attaccante, sancisce l'ingresso nel "calcio che conta" a pienissimo titolo. Troveremo sicuramente anche questo tipo si sensazioni attualmente nell'animo di Simone Edera che, nel match tra Lazio e Torino andato in scena lunedì, si è tolto la soddisfazione di marcare la rete della staffa per il definitivo 1-3. Una storia particolare la sua che lo ha visto andare a segno per la prima volta in Serie A nello stesso stadio, l'Olimpico, dove esordì tra i grandi un paio di anni fa, quella volta contro la Roma. Dotato di grande freschezza atletica e dribbling facile, il 20enne torinista e torinese ha alle spalle un bellissimo e paradigmatico percorso che lo ha visto partire dai campi di periferia prima di essere scovato dagli osservatori granata e portato a fare tutta la trafila delle giovanili del Toro fino all'approdo in prima squadra. Dopo una stagione in prestito in Serie C tra Venezia e Parma ecco la scorsa estate profilarsi all'orizzonte la grande chance datagli da Mihajlovic nel ritiro di Bormio dove è riuscito ad impressionare positivamente tutto l'ambiente conquistandosi con merito il posto nella rosa.