2020

Wembley si colora di Azzurro, l'Italia è campione d'Europa

europei_2016

La Nazionale di Roberto Mancini si qualifica per EURO 2020, il primo Campionato Europeo itinerante della storia posticipato all’estate del 2021 a causa della pandemia di Covid-19, grazie ad un percorso record fatto di 10 vittorie in altrettante partite. L’11 giugno il cammino dell’Italia inizia dallo Stadio Olimpico, dove batte 3-0 la Turchia grazie ad un’autorete di Demiral e ai gol realizzati da Ciro Immobile e Lorenzo Insigne. Con lo stesso risultato gli Azzurri superano anche la Turchia (doppietta di Locatelli e gol di Immobile), ipotecando la qualificazione agli ottavi per poi conquistare il primato del girone grazie al successo di misura con il Galles in un match deciso dalla rete di Matteo Pessina.

Sulle note di ‘Notti Magiche’ la Nazionale saluta Roma per far tappa per la prima volta a Wembley, dove negli ottavi affronta l’Austria incontrando le prime difficoltà del suo Europeo. Dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari, a sbloccare il risultato ai supplementari è Federico Chiesa. Ancora Pessina raddoppia, rendendo di fatto inutile il gol messo a segno nel finale da Kalajdzic. Ai quarti l’avversario è il Belgio di Lukaku e De Bruyne, da tre anni al comando del Ranking FIFA e tra le favorite alla vittoria del torneo continentale. Ma a Monaco di Baviera l’Italia dà spettacolo nel primo tempo, portandosi sul 2-0 grazie a due prodezze balistiche di Nicolò Barella e Lorenzo Insigne. Il rigore trasformato da Romelu Lukaku alla fine della prima frazione non basta ai Diavoli Rossi, che nella ripresa sbattono sulla difesa azzurra senza trovare il gol del 2-2. L’unica nota stonata di un’altra bella serata è il grave infortunio occorso a Leonardo Spinazzola: l’esterno della Roma, tra i migliori laterali dell’Europeo, riporta la rottura del tendine d’Achille ed esce dal campo in lacrime. I compagni già nello spogliatoio si stringono attorno a lui per poi dedicargli il successo nella semifinale con la Spagna.

Per la sfida con la Roja l’Italia torna a Londra e a Wembley soffre a lunghi tratti il possesso palla della squadra di Luis Enrique, complice la mossa dell’ex allenatore della Roma di far accomodare in panchina Alvaro Morata per schierare Dani Olmo falso nueve e non dare punti di riferimento alla difesa azzurra. E’ proprio Morata, subentrato dalla panchina, a pareggiare a dieci minuti dallo scadere dei tempi regolamentari il gol del vantaggio firmato da Chiesa. Si va ai rigori: sbagliano Locatelli e Dani Olmo, poi Donnarumma neutralizza il penalty di Morata e Jorginho manda l’Italia in finale.

E’ ancora Wembley a fare da palcoscenico all’ultimo atto del Campionato Europeo, ma stavolta lo stadio è quasi tutto schierato per i padroni di casa dell’Inghilterra. Spinta dal tifo di 60.000 connazionali, la squadra di Southgate passa in vantaggio dopo appena due minuti grazie ad un bel gol di Shaw, ma l’Italia cresce alla distanza e trova il meritato pareggio a metà ripresa con Leonardo Bonucci. Sono quindi i rigori ad assegnare il titolo. Sbaglia per primo Belotti, poi Rashford centra il palo e Donnarumma ipnotizza Sancho. Il match point è ancora sui piedi di Jorginho, che però si fa parare il rigore da Pickford. E’ ancora Donnarumma a volare sul penalty calciato da Saka guadagnandosi il trofeo di miglior giocatore del torneo. In tribuna esulta anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre le piazze italiane vengono invase da milioni di tifosi festanti. Dopo cinquantatré anni dall’unico titolo conquistato nel 1968, la Nazionale torna quindi sul tetto d’Europa nello stesso giorno (11 luglio) in cui 39 anni prima l’Italia di Enzo Bearzot aveva alzato al cielo la sua terza Coppa del Mondo.