Casa Azzurri

Quattro ‘Leggende Azzurre’ raccontano la loro esperienza all’Europeo. Tardelli: "Nel 1980 avremmo meritato di più"

Nel talk moderato da Matteo Marani a ‘Casa Azzurri’, Tardelli, Cabrini, Fiore e Marchisio hanno ricordato emozioni e aneddoti degli Europei disputati dalla Nazionale nel 1980, nel 2000 e nel 2012

giovedì 17 giugno 2021

Quattro ‘Leggende Azzurre’ raccontano la loro esperienza all’Europeo. Tardelli:

Hanno scritto alcune delle pagine più belle della storia della Nazionale. Sono gli ‘Azzurri Legends’, la Nazionale delle Leggende Azzurre che il 7 ottobre 2019 allo stadio ‘Sportpark Ronhof’ di Fürth ha fatto il suo esordio pareggiando 3-3 con la selezione tedesca DFB-All-Stars. Quattro di loro - Marco Tardelli, Antonio Cabrini, Stefano Fiore e Claudio Marchisio - hanno raccontato le rispettive esperienze ai Campionati Europei oggi pomeriggio a ‘Casa Azzurri’ in un talk moderato dal presidente della Fondazione del Museo del Calcio italiano Matteo Marani.

Due Campioni del Mondo come Marco Tardelli e Antonio Cabrini hanno ricordato l’Europeo del 1980, anticamera del trionfo di due anni dopo nel Mundial di Spagna. Un Europeo che l’Italia ospitò in quattro città (Roma, Napoli, Milano e Torino), con una fase finale a otto squadre e una formula inedita che non prevedeva semifinali, ma solo la finale e la finalina per il 3° e 4° posto, che verrà poi abolita definitivamente dall’edizione successiva. Pur rimanendo imbattuti e con la porta inviolata nelle tre gare del girone, gli Azzurri non riuscirono ad andare oltre il secondo posto in classifica, perdendo così la possibilità di disputare la finale davanti al proprio pubblico. L'Italia pareggiò 0-0 con Spagna e Belgio e non bastò il successo di misura (1-0) sull’Inghilterra, con i Diavoli Rossi che si assicurarono il primato in classifica e il conseguente accesso in finale in virtù del maggior numero di gol realizzati. Anche l’epilogo fu sfortunato: la Cecoslovacchia vinse infatti la finale per il 3° posto dopo una serie di nove rigori per parte, decisivo l’errore di Collovati, mentre la Germania Ovest si laureò Campione d’Europa grazie alla doppietta di Hrubesh nella finale con il Belgio.

Gli Azzurri pagarono a caro prezzo una scarsa vena realizzativa, basti pensare che Marco Tardelli fu l’autore dell’unico gol messo a segno nel girone. Non mancarono poi le polemiche per un arbitraggio sfavorevole agli Azzurri nel match con il Belgio: "Il nostro è stato un Europeo particolare - racconta Tardelli - non ci fu una pandemia, ma ci fu il calcioscommesse, che ci costrinse a rinunciare ad alcuni giocatori importanti. Forse avremmo meritato qualcosa di più, ma un arbitro nella partita con il Belgio non ci permise di andare in finale. E così arrivammo quarti". Dagli anni Ottanta a ieri, l’esultanza di Locatelli dopo la doppietta alla Svizzera ha ricordato quella di Tardelli nel Mondiale spagnolo. "Locatelli sul primo gol ha fatto un lancio fantastico e poi è andato a chiudere l’azione. In un secondo ha visto quello che noi non abbiamo visto e questa è la differenza tra un buon giocatore e un campione: lui ieri sera ha dimostrato di essere un campione".

Dopo un doveroso omaggio a Paolo Rossi, salutato da tutti i presenti con un lungo applauso, anche Cabrini ricorda con un pizzico di rimpianto il pareggio senza reti con il Belgio: "Se non ci fosse stato quell’arbitraggio sarebbe andata in maniera diversa, ma bisogna dar merito alle nazionali arrivate in fondo, che erano ottime squadre. La nostra era una Nazionale di mezzo tra quella del ‘78 e quella del 1982. Era una Nazionale che stava iniziando una nuova avventura, una nuova storia in vista di quello che sarebbe stato poi il Mundial".

Se nel 1980 la Nazionale chiuse il suo Europeo al quarto posto, nel 2000 e nel 2012 arrivò ad un passo dal secondo successo nel torneo continentale dopo l’unica vittoria datata 1968. Amarissimo l’epilogo nel 2000, quando ad un minuto dal termine della finale con la Francia Wiltord rispose alla rete del vantaggio di Marco Delvecchio e poi David Trezeguet ai supplementari mise a segno il golden gol che tagliò definitivamente le gambe alla Nazionale guidata da Dino Zoff. La rivincita sulla Francia arriverà sei anni più tardi nel Mondiale tedesco, ma questa è un’altra storia.

L’Europeo del 2000 resta nell’immaginario collettivo anche per la semifinale con i Paesi Bassi, con gli Orange padroni di casa che fallirono due rigori e l’Italia, in inferiorità numerica per l’espulsione di Zambrotta, capace di spuntarla ai rigori grazie anche al ‘cucchiaio’ di Francesco Totti e alle parate di Toldo. Tra i protagonisti di quella bella cavalcata c’era Stefano Fiore, autore del gol del definitivo 2-0 nella seconda sfida del girone con il Belgio: "Avevo esordito solo qualche mese prima in Nazionale, poi grazie a Dino Zoff, che decise di credere in me, disputai un Europeo da protagonista. Ho un ricordo splendido, anche se l’epilogo fu drammatico perché fino a cinque secondi dalla fine della partita eravamo Campioni d’Europa. Avremmo meritato di vincere e forse abbiamo pagato la fortuna che abbiamo avuto nella semifinale con l’Olanda, una partita epica in cui Toldo fu il grande protagonista".

Anche nel 2012 l’Italia di Cesare Prandelli arrivò all’ultimo atto del torneo continentale arrendendosi in finale al cospetto della Spagna dei vari Casillas, Iniesta, David Silva e Fernando Torres, una corazzata capace di inanellare 35 risultati utili consecutivi e di vincere a cavallo tra il 2008 e il 2012 due Europei e un Mondiale. Uno dei punti fermi del centrocampo azzurro era Claudio Marchisio, sempre titolare in quell’Europeo al pari di Andrea Pirlo e Gigi Buffon: "Dopo tanti anni resta la delusione per non aver vinto, ma fu un percorso molto bello dopo un Mondiale, quello del 2010, che non era andato bene. All’esordio iniziammo con un pareggio con la Spagna che ci diede grande fiducia, in semifinale vincemmo con la Germania grazie ad una doppietta di Balotelli, ma perdemmo tante energie e arrivammo alla finale con la Spagna cotti".

Il presente è la Nazionale di Roberto Mancini, protagonista di un avvio di Europeo esaltante e autorizzata a sognare in grande: "Questa è un’ottima squadra - sottolinea Tardelli - che gioca bene e si diverte e che ha nel collettivo il suo fuoriclasse. Io dico che può arrivare in finale". Sulla stessa lunghezza d’onda Cabrini: "Questa Nazionale mi piace perché anche quando va in vantaggio non gestisce il risultato, ma continua ad attaccare. E’ una Nazionale che deve mirare il più in alto possibile, non mi accontenterei di arrivare tra le prime quattro. Voglio vincere".

Stefano Fiore esalta Locatelli e Barella ("hanno avuto una crescita incredibile quest’anno") e vede un futuro roseo: "E’ una Nazionale che può ambire a vincere l’Europeo. E’ una squadra che ti viene a prendere alto, che non ti lascia giocare e che anche quando è in vantaggio continua a spingere. E’ un’Italia con una filosofia nuova rispetto alle Nazionali del passato e il merito è di Mancini, che è stato bravo a dare fiducia a tanti buonissimi giocatori che abbiamo in rosa". Per Marchisio il vero fuoriclasse di questa Nazionale è proprio il Ct: "Perché in un anno come questo ha portato tanta serenità. Ora i ragazzi devono continuare a giocare con l’entusiasmo e il cuore che stanno mettendo".

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