I top scorer dalla panchina nella storia azzurra
Al vertice della speciale graduatoria Enrico Chiesa ed Alessandro Del Piero, seguiti da un quartetto di attaccanti a quota 3 retilunedì 11 maggio 2020
Nel calcio un cambio può dare la scossa, producendo un’inversione di rotta capace di raddrizzare una partita storta oppure mettendo una solida ipoteca sul risultato finale. In questo articolo andremo a scovare quali sono stati i top scorer dalla panchina della storia azzurra e lo faremo considerando nel computo anche match amichevoli.
La rassegna è composta unicamente da attaccanti e questo non può certamente sorprendere. Al vertice si issano, ex aequo, Enrico Chiesa ed Alessandro Del Piero con 5 reti da subentrati.
L’ex calciatore di Parma e Fiorentina nonché padre di Federico ha siglato 5 delle sue 7 marcature in maglia azzurra proprio entrando in campo a match in corso: la prima nell’amichevole del 29 maggio 1996 contro il Belgio, quando venne buttato nella mischia ad inizio ripresa al posto di Di Livio, poi addirittura una tripletta nel match esibizione del 2000 contro la “Selezione Mondiale” a Roma, quando prese il posto di Totti, l’ultima, infine, nel rotondo 4-0 rifilato al Galles il 5 giugno 1999 al Dall’Ara per le qualificazioni ad Euro 2000 prendendo il posto di Inzaghi all’80’.
Del Piero è il quarto marcatore di ogni epoca per l’Italia (in coabitazione con Roberto Baggio) a quota 27 reti. L’iridato di Germania 2006 mise a segno l’ultima delle sue 5 reti da subentrante proprio nella kermesse mondiale tedesca, abbattendo il muro del Westfalenstadion nell’indimenticabile semifinale di Dortmund contro i padroni di casa con una parabola a giro che mise il match in ghiaccio allo scadere del secondo tempo supplementare, dopo che lo stesso attaccante della Juventus aveva rilevato Perrotta nel primo extra time. La prima di queste reti messe a referto entrando dalla panchina risale all’amichevole contro l’Irlanda del Nord disputata a Palermo il 22 gennaio 1997, quella volta fu Zola a lasciargli il posto; poi il rigore decisivo nell’amichevole contro la Svezia del 23 febbraio 2000, quando prese le veci di Montella ad inizio secondo tempo, decisivo anche il gol contro gli USA nell’amichevole del Cibali disputata il 13 giugno 2002, poco prima di salpare alla volta dell’estremo oriente per il Mondiale di Corea e Giappone che lo vide ancora una volta in rete entrato a partita in corso, quella volta contro il Messico al posto di Totti, riacciuffando il pareggio di Borgetti e portando a casa un punto che si rivelerà decisivo per il passaggio del turno.
Alle spalle di questi due cannonieri troviamo un quartetto di attaccanti che in 3 occasioni è riuscito ad andare a segno trovando spazio in campo a match in corso. Quagliarella ne mise in rete uno addirittura in un Mondiale, quello sfortunato del 2010, quando il suo ingresso diede la scossa nella partita decisiva contro la Slovacchia senza tuttavia riuscire a rimettere le cose a posto (fu Gattuso il sacrificato nell’occasione), vista la sconfitta per 3-2 e la relativa eliminazione dal torneo. Per Pazzini, addirittura il 75% delle sue 4 marcature azzurre è stato prodotto da subentrante: tutte in match di qualificazione, la prima per il mondiali 2010 contro il Montenegro a Podgorica, le altre due nel percorso verso Euro 2012, contro Estonia e Slovenia. Fa capolino in questa graduatoria anche Eder, autore dalla panchina della rete del pareggio finale nella partita giocata contro la Bulgaria il 23 marzo 2015, valida per le qualificazioni agli Europei dell’anno seguente, cui hanno fatto seguito il gol contro l’Uruguay nell’amichevole disputata a Nizza e vinta dagli Azzurri per 3-0 il 7 giugno 2017 (subentrando a Belotti) e quello nella “manita” sventolata al Liechtenstein nel percorso di qualificazione al Mondiale 2018 (prendendo il posto di Immobile).
Giuseppe Rossi, infine, rappresenta un piccolo archetipo del possibile impatto devastante di un cambio sul decorso di un match: sotto contro gli USA in Confederation Cup 2009, l’italiano d’America rileva Gattuso e ribalta il risultato con una doppietta che vale la vittoria, prima di mettere a segno la sua terza rete dalla panchina nel 2011 in un match amichevole contro la Germania.