Il Settore Tecnico lancia il corso in ‘Psicologia del Calcio’. Albertini: “Un’offerta formativa sempre maggiore”
Il corso partirà il prossimo 19 aprile a Coverciano e sarà rivolto ai laureati in Psicologia. Il programma didattico sarà composto da 84 ore di lezione, di cui 24 on-linemartedì 27 febbraio 2024
Un nuovo corso, dedicato a una figura professionale che sta sempre più prendendo piede negli staff di alto livello e per riempire un vuoto formativo all’interno del mondo calcistico: partirà il prossimo 19 aprile il corso ‘di alta formazione’ in ‘Psicologia del Calcio’, organizzato dal Settore Tecnico della FIGC e rivolto ai laureati in Psicologia che desiderino – come evidenziato nel bando stesso – “approfondire le dinamiche legate alla psicologia dello sport e più specificatamente a quelle del mondo del calcio”.
“Siamo sempre attenti –evidenzia il presidente del Settore Tecnico, Demetrio Albertini - a poter dare una maggiore offerta formativa per la crescita di alcune figure, che sono entrate ormai in pianta stabile nel mondo calcistico”.
Il corso. Il programma didattico sarà composto in totale da 84 ore di lezione, di cui 24 on-line. Le restanti 60 ore si svolgeranno nelle aule del Centro Tecnico Federale di Coverciano e saranno suddivise in cinque moduli: Introduzione al calcio, L’avviamento al calcio, Il calciatore e la calciatrice, Lavorare nel sistema calcio, La psicologia della squadra di calcio.
“Desidero sottolineare come la figura dello psicologo sportivo verrà formata a Coverciano, nel cuore del calcio italiano: per gli psicologi si tratta di un grande riconoscimento” sottolinea Barbara Rossi, docente di riferimento del corso insieme a Matteo Cioffi. “Mi auguro – continua Rossi – che questo possa portare a una rivoluzione culturale, che l’allenatore mentale entri sempre di più negli staff di una squadra. Per quanto riguarda il corso, ci sarà la presenza tra i docenti di molti professionisti che già lavorano con club ai più alti livelli. Pur trattando anche altre tematiche, il programma punta soprattutto all’eccellenza”.
“Da allenatore professionista e da psicologo – commenta Matteo Cioffi - credo ci sia un vero e proprio vuoto riguardo a quanto questa figura possa contribuire alla performance di giocatori, allenatore e ambiente. Questo anche in antitesi alle varie figure di mental coach, più o meno improvvisate, che non hanno basi scientifiche e che non si appoggiano ad un metodo scientifico”.