Miegge, presidente della Juventus Nessunoescluso, tra le protagoniste della Finale: "Esperienza fantastica, il coronamento di un anno di lavoro"
A Coverciano il club piemontese ha vinto il 3° Livello, precedendo i marchigiani dell'Anthropos e il Napoli Terzo Settoremartedì 30 maggio 2023
La Finale Nazionale del Torneo "Il Calcio è di Tutti", svoltasi a Coverciano tra il 20 e il 21 maggio, si è conclusa solo da pochi giorni, ma non crediamo di sbagliare scrivendo che ha lasciato un ricordo indelebile in tutti coloro che vi hanno partecipato. Ci fa molto piacere ripercorrere le belle emozioni vissute parlandone con i principali protagonisti dell'evento, cioè i club, che si sono esibiti sui campi del Centro Tecnico Federale nei tre Livelli in cui è suddiviso il Torneo.
La Juventus Nessunoescluso ha vinto il "triangolare finale" del Terzo Livello, a cui si erano qualificati (dopo gli incontri eliminatori di sabato 20) anche i marchigiani dell'Anthropos e il Napoli Cooperativa Terzo Settore, che in questa stagione ha partecipato - come già nel 2021-22 - al girone del Lazio. "Siamo ovviamente contenti del nostro primo posto - dice il presidente del club piemontese, Massimiliano Miegge - ma lo saremmo stati comunque. I due giorni trascorsi a Coverciano sono stati per noi un'esperienza fantastica e rappresentano il coronamento del lavoro di un anno".
L'Associazione Sportiva Dilettantistica "Nessunoescluso" è nata nel 2017 all'interno della cooperativa sociale Coesa, con sede a Pinerolo, in provincia di Torino. "L'attività calcistica è partita in modo amatoriale già nel 2010 - racconta Miegge - per la passione di alcuni educatori che erano convinti, a ragione, che sport e disabilità potessero coniugarsi felicemente. E sempre nel 2017 sono arrivato io, che non mi ero mai occupato di calcio: ci siamo iscritti a 'IV Categoria' quasi per caso, e dopo è stata una crescita continua. L'approdo in FIGC-DCPS, e la partnership con la Juventus, hanno contribuito ad allargare notevolmente i nostri orizzonti".
Il rapporto con la Juve non si riduce all'utilizzo delle divise da gioco ufficiali bianconere: "Ci seguono da vicino, a livello professionale - spiega Miegge - e sul piano organizzativo ci danno una grande mano. I campi di allenamento li mettono a disposizione loro. Questo ci permette di essere presenti in ciascuno dei Livelli previsti dalla DCPS: in totale, sono con noi circa 85 ragazzi. Non possiamo, né vogliamo, trascurare nulla: ogni squadra è supportata da un allenatore e da due educatori. Mi piace aggiungere che abbiamo anche una scuola calcio aperta ai bambini tra i 6 e i 13 anni. Fino a qualche tempo fa sarebbe stato quasi impensabile avvicinare alla pratica sportiva dei bambini con problemi psichici. E, nelle prossime stagioni, ci piacerebbe inserirne qualcuno nelle squadre dei 'grandi', come fanno i club professionistici con i settori giovanili".
Per tutta questa serie di attività è fondamentale il legame con il territorio: "La speranza è quella di crescere ancora, di farsi conoscere sempre di più. Posso tranquillamente dire - conclude Miegge - che, in trent'anni di lavoro, questa l'esperienza più bella e interessante che ho vissuto. Vedere la passione dei nostri calciatori è impagabile, come si capisce da questo aneddoto: noi svolgiamo anche attività extrasportive e, un paio di mesi fa, è capitato che il saggio finale di un laboratorio artistico coincidesse con una partita da giocare. Abbiamo dovuto far anticipare l'orario del saggio, perché i ragazzi non avrebbero saltato per nessuna ragione al mondo l'impegno calcistico già programmato".