La Di Cagno Abbrescia, club DCPS, in campo insieme al Bari 1988 non vedenti: "Un'esperienza speciale e divertentissima"
Sabato 15 giugno l'evento 'AllenaMenti al buio', in cui una volta di più si è visto come il calcio possa essere uno strumento di integrazione socialelunedì 17 giugno 2024
In campo tutti insieme, nel segno dell'inclusione e dell'amore per il calcio: è quanto successo sabato 15 giugno nel centro sportivo della Di Cagno Abbrescia (club iscritto alla DCPS) per l'evento 'AllenaMenti al buio', organizzato dalla onlus Carlo Valente, che da anni si occupa di avvicinare all'attività sportiva le persone con problemi di salute mentale.
La Di Cagno Abbrescia, che a maggio ha partecipato alla Finale di Tirrenia della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, ha ospitato la squadra concittadina dell'ASD UIC Bari 1988, composta da atleti ciechi e ipovedenti, che ha appena conquistato il terzo posto nel campionato italiano FISPIC, nella categoria di 'calcio a 5 B1', disputato a Roma negli impianti CONI di via Tre Fontane. I calciatori, sia quelli con disabilità cognitivo-relazionali sia gli ipovedenti e ciechi, sono scesi in campo insieme, per dar vita a un allenamento congiunto e poi a una partitella: un'esperienza bellissima che resterà nella memoria di tutti i partecipanti.
La mattinata, organizzata in collaborazione con l'associazione di promozione sociale LeZZanZare (si scrive proprio così), rientra in una serie di eventi intitolati "Insieme nel Pallone", come ci racconta uno dei promotori, Filippo Di Maso, che - oltre a essere team manager di 'Crazy for Football', la nazionale di calcio a 5 formata da atleti con disabilità mentale - è anche dirigente della Di Cagno Abbrescia: "Mi occupo da vent'anni di iniziative di questo genere - ci ha raccontato - che riguardano il calcio e anche altri sport".
"Sabato i ragazzi si sono divertiti tantissimo e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla piena riuscita dell'evento, a cominciare da Michele Pugliese, commissario tecnico della nazionale di calcio a 5 non vedenti, che era presente al campo e ha contribuito con le sue grandi capacità a fondere i due gruppi di atleti. I calciatori della Di Cagno hanno giocato per buona parte del tempo con la benda sugli occhi: non vedevano, come i loro 'colleghi' del Bari, e comunicavano tra loro a voce".
A conferma di quanto siano rimasti tutti contenti, Filippo ci ha 'girato' i commenti di alcuni dei suoi calciatori. Giuseppe: "Un'esperienza bellissima e diversa, mi sono divertito tanto". Mimmo: "Giocare con i ragazzi non vedenti è stato emozionante, perché non hanno pregiudizi". Vincenzo: "Io non vedevo, e il rumore dei 'campanellini' del pallone mi ha fatto sentire un bimbo in un mondo parallelo".