1978

Un inatteso quarto posto

L'Italia di Bearzot arriva ai mondiali d'Argentina a fari spenti, con una formazione che sulla carta non sembra in grado di competere con le migliori. Ma l'innesto all'ultimo momento di Paolo Rossi il bomber del Vicenza di Gigi Fabbri, e di Cabrini cambia volto alla squadra, che come d'incanto comincia a volare. Nel girone eliminatorio batte Francia, Ungheria e, sopratutto Argentina, giocando il miglior calcio del torneo. Il goal di Bettega dopo un fantastico uno-due con Rossi costringe i bianco-celesti di Menotti a lasciare Buenos Aires, e da quel momento lo stadio del River Plate diventa la casa degli azzurri.

Nel primo incontro del girone di semifinale la Germania Ovest, avversario tradizionale, alza le barricate di fronte alla superiore organizzazione di gioco dell'Italia, che dà spettacolo, inchioda i tedeschi per 90 minuti nella loro metà del campo, ma non riesce a passare.Và meglio con l'Austria, battuta da un goal di Paolo Rossi, e quindi ci si gioca tutto con l'Olanda: chi vince disputa la finalissima. Azzurri in vantaggio grazie ad una autorete di Brandts, che però firma il pareggio al 50' e quindi un tiro di Haan dalla lunga distanza ci condanna alla finale di consolazione.

Esaurito il "magic moment" della prima fase dei mondiali, l'Italia si arrende al Brasile, battuta da due siluri di Nelinho e Dirceu nel giro di sette minuti. Il titolo mondiale và all'Argentina, approdata in finale grazie a un 6 a 0 "su misura" ottenuto contro il Perù nell'ultimo incontro del girone di semifinale. Contro l'Olanda finisce 1 a 1 il tempo regolamentare, poi nei supplementari Kempes e Bertoni regalano ai sud-americani il primo titolo mondiale della loro storia calcistica.