1992

A Mosca l’Italia si ferma al palo, è l’Unione Sovietica a volare alla fase finale

Sono 8 i posti disponibili per la fase finale del Campionato Europeo del 1992, con la Svezia già qualificata di diritto in qualità di Paese ospitante. Le 33 nazionali partecipanti vengono divise in 7 gruppi e solo le prime classificate di ciascun raggruppamento staccano il pass per l’Europeo.

Inserita nel Gruppo 3 con Unione Sovietica, Norvegia, Ungheria e Cipro, l’Italia fa il suo esordio il 17 ottobre 1990 pareggiando 1-1 con l’Ungheria a Budapest: è Roberto Baggio su calcio di rigore a rispondere al gol realizzato in apertura dall’ungherese Laszlo Disztl. Un mese dopo allo Stadio Olimpico di Roma gli Azzurri non vanno oltre lo 0-0 con l’Unione Sovietica, ma poco prima di Natale l’Italia si fa un primo regalo andando a vincere 4-0 a Cipro grazie ad una doppietta di Serena e alle reti dei sampdoriani Lombardo e Vierchowod.

Il cammino nelle qualificazioni riprende nel maggio 1991 con il successo a Salerno sull’Ungheria (3-1 con doppietta di Donadoni e gol di Vialli). A complicare i piani un mese più tardi a Oslo è la prima sconfitta per mano della Norvegia (2-1, rete di Schillaci).

Il 12 ottobre a Mosca l’Italia deve vincere a tutti i costi, ma nel finale il sinistro in diagonale di Rizzitelli sbatte sul palo e con l’Unione Sovietica la partita finisce ancora una volta senza reti. Tre giorni dopo si conclude l’avventura sulla panchina della Nazionale di Azeglio Vicini, al suo posto arriva Arrigo Sacchi. E con il neo Ct l’Italia pareggia a Genova con la Norvegia (1-1, gol di Rizzitelli) per poi battere a Foggia 2-0 Cipro grazie alle reti di Vialli e Roberto Baggio. Ma per la qualificazione è ormai troppo tardi, a volare in Svezia vincendo il girone con tre lunghezze di vantaggio sugli Azzurri e l’Unione Sovietica.

Gli avvenimenti politici si riflettono sulla fase finale del torneo: dopo la dissoluzione dell’URSS, l’Unione Sovietica partecipa sotto il nome di Comunità degli Stati Indipendenti, mentre a causa della guerra la Jugoslavia viene sostituita dalla Danimarca, seconda nel raggruppamento e ripescata quando i suoi calciatori erano già partiti per le vacanze. Ed è proprio la Danimarca a vincere il primo titolo Europeo della sua storia, battendo 2-0 in finale la Germania e facendo registrare una delle più clamorose sorprese nella storia del calcio.