Nazionale U20

Per gli Azzurrini una medaglia che parte da lontano: “Un risultato costruito nel tempo”

mercoledì 14 giugno 2017

Per gli Azzurrini una medaglia che parte da lontano: “Un risultato costruito nel tempo”

C’erano tanti sorrisi e non poteva essere altrimenti sull’aereo che ha riportato in Italia la Nazionale Under 20 dopo la storica medaglia di bronzo conquistata al Mondiale di categoria.
Tre giorni dopo il successo ai calci di rigore con l’Uruguay, è ancora viva l’immagine di un torneo vissuto da protagonisti e chiuso con merito sul terzo gradino del podio.
 
Dopo essersi complimentato a caldo con il tecnico Alberico Evani, con i giocatori e tutto lo staff, il presidente federale Carlo Tavecchio è tornato a commentare il terzo posto degli Azzurrini: “Questo risultato conferma il valore dei nostri giovani e rappresenta il giusto riconoscimento per i dirigenti e i tecnici che all’interno della Federazione lavorano ogni giorno per il rilancio del vivaio italiano e per garantire quel ricambio generazionale fondamentale per poter restare nell’elite del calcio mondiale”.
 
“I ragazzi sono stati eccezionali – ha sottolineato il Direttore Generale Michele Uva – e hanno scritto una pagina storica del nostro calcio. Per raggiungere risultati come questo è fondamentale che la Federazione lavori in piena sinergia con i club e in tal senso voglio ancora una volta ringraziare le società per aver messo a disposizione della Nazionale i propri giocatori in un periodo che non rientrava nel calendario delle competizioni internazionali della FIFA”.
 
Dall’Uruguay all’Uruguay, l’avventura della Nazionale Under 20 era iniziata con una sconfitta lo scorso 21 maggio nel match d’esordio contro i sudamericani, battuti poi domenica scorsa ai rigori grazie anche ai due penalty parati dal portierino classe 2000 Alessandro Plizzari. In mezzo c’è stato il successo con il Sudafrica e il pareggio con il Giappone, poi la prima vera impresa del torneo con la vittoria agli ottavi sulla Francia nella rivincita della finale dell’Europeo Under 19 dello scorso anno. Nei quarti di finale è arrivato un altro emozionante successo in rimonta con lo Zambia, con l’Italia che in inferiorità numerica dal primo tempo per l’ingiusta espulsione di Pezzella ha trovato la forza per reagire, pareggiando a tre minuti dal termine grazie ad un magistrale calcio di punizione battuto dallo specialista Dimarco e poi capace con Vido di ribaltare il risultato nei supplementari. Il quinto gol nel torneo di Riccardo Orsolini, capocannoniere del torneo, ha fatto sognare gli oltre 500mila telespettatori che hanno seguito su RaiSport la semifinale con l’Inghilterra, ma nella ripresa i ‘leoncini’ inglesi sono riusciti ad avere la meglio, conquistando il pass per una finale che li avrebbe visti poi trionfare contro il Venezuela. Ma anche l’Italia è riuscita a vincere la sua finale e il successo con l’Uruguay ha permesso agli Azzurrini di chiudere nel migliore dei modi un Mondiale davvero esaltante.
 
Il terzo posto è la certificazione di un lavoro iniziato sette anni fa da Arrigo Sacchi e proseguito sotto il coordinamento tecnico di Maurizio Viscidi e il cui merito va condiviso con tutti i tecnici delle Nazionali giovanili che hanno seguito i ragazzi: “Questo successo – spiega Viscidi - va ricondotto a tre fattori interni e a uno esterno: tranne Orsolini, tutti gli altri ragazzi hanno avuto una trafila nelle Nazionali giovanili di almeno 30-40 partite, un’esperienza che ha permesso di affinare la loro capacità competitiva nelle manifestazioni internazionali. E’ stato bravo Evani a raccogliere questa eredità mettendola in campo nel migliore dei modi. A tutto questo va aggiunta la rotazione dei tecnici e la sinergia tra le diverse squadre nazionali, cosa che facilita la conoscenza dei giocatori e per quest’ultimi, l’avere a disposizione una continuità tecnica. Dal punto di vista tattico, si è cercato di rendere il gioco più globale e più propositivo, in linea con il calcio praticato a livello internazionale. Queste tre cose, unite al gran lavoro svolto dai Club e al fatto che si comincia a considerare l’esperienza internazionale come un valore aggiunto per la crescita di un giocatore, hanno portato al risultato conseguito in Corea”. Viscidi prova poi a coniugare la partita perfetta: “Quella giocata contro la Francia per la diligenza tattica unita a quella contro lo Zambia per il carattere messo in campo dai ragazzi nonostante giocassero in 10”.

Soddisfatto anche Giorgio Bottaro, Responsabile organizzativo delle Squadre Nazionali, in Corea al fianco degli Azzurrini: “Il percorso tecnico-organizzativo costruito con i ragazzi del ‘97 è iniziato lo scorso anno, quando ottenemmo dalla UEFA l’autorizzazione ad ospitare la Fase élite Under 19 a Padova. Eravamo in lizza noi e la Turchia e probabilmente, se avessimo giocato lì l’ultimo match contro di loro (a Caldogno finì 2-2), avremmo rischiato di non farcela a qualificarci. Il secondo posto all’Europeo e questo podio Mondiale discendono direttamente da quell’inizio. L’avventura proseguirà nell’Under 21, più o meno con lo stesso gruppo, grazie ai Campionati Europei che saranno organizzati in Italia nel 2019: lo scopo è quello di raggiungere, se ci qualificheremo, I Giochi Olimpici che nel 2020 si terranno in Giappone ".