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L’Italia fa festa a Sarajevo. Gli Azzurri battono anche la Bosnia e volano alla Final Four di Nations League

Grazie ai gol di Belotti e Berardi la Nazionale si impone per 2-0 vincendo il girone e centrando il 22° risultato utile consecutivo. Il prossimo ottobre la fase finale con Francia, Spagna e Belgio

mercoledì 18 novembre 2020

L’Italia fa festa a Sarajevo. Gli Azzurri battono anche la Bosnia e volano alla Final Four di Nations League

A Sarajevo l’Italia chiude nel migliore dei modi il suo 2020 battendo 2-0 la Bosnia Erzegovina e qualificandosi così alla Final Four della Nations League, che sarà chiamata ad ospitare nell’ottobre 2021 a Milano e Torino (il 3 dicembre è atteso l’annuncio ufficiale del Comitato Esecutivo UEFA). Avversarie tre big del calcio europeo come Francia, Spagna e Belgio: ci sarà da divertirsi. Dopo aver conquistato a suon di record la qualificazione ad EURO 2020 ed essersi guadagnata un posto tra le teste di serie al prossimo sorteggio Mondiale di Qatar 2022, la Nazionale di Roberto Mancini centra così un altro importante obiettivo, vincendo il girone e inanellando il 22° risultato utile consecutivo (17 vittorie e 5 pareggi) grazie ai gol di Belotti e Berardi.

Un successo meritato, frutto di un’altra partita ben giocata, con Lorenzo Insigne a prendere per mano la squadra come con la Polonia e l’Italia a mostrare il solito calcio armonico, dove tutti sanno come e quando muoversi. Merito di un ottimo direttore d’orchestra come Roberto Mancini.

LA PARTITA. Con diversi assenti, da Bonucci a Immobile, da Chiellini a Verratti, senza dimenticare i vari Chiesa, Zaniolo, Pellegrini e con Roberto Mancini ancora costretto a casa dal Covid e sostituito per la terza volta in panchina da Alberico Evani, l’Italia si presenta a Sarajevo con una sola novità in formazione rispetto al match con la Polonia, Berardi al posto di Bernardeschi nel tridente con Belotti e Insigne. Davanti a Donnarumma confermata quindi la coppia di centrali formata da Acerbi e Bastoni, con Florenzi ed Emerson sugli esterni, mentre a centrocampo, dopo l’ottima prova di Reggio Emilia, Locatelli ritrova spazio dal primo minuto affiancando Jorginho e Barella. Sono otto le defezioni per Covid nella Bosnia, prima tra tutte quella del suo giocatore di punta, Edin Dzeko, autore del gol del momentaneo vantaggio dei bosniaci nell’1-1 della sfida giocata due mesi fa a Firenze.

E’ l’Italia a dettare i ritmi, cercando il varco giusto attraverso la solita fitta rete di passaggi. Il primo pericolo lo portano però i padroni di casa al 5’ con una conclusione di Krunic deviata provvidenzialmente in angolo con la schiena da Florenzi. La reazione degli Azzurri non si fa attendere e un minuto dopo Berardi crossa dalla destra, Emerson fa la torre e Belotti da pochi passi non riesce a inquadrare la porta. Al quarto d’ora è ancora il Gallo di testa in tuffo a mandare a lato sul traversone di Florenzi. Il terzo tentativo è quello buono: Locatelli dà il via alla ripartenza, Insigne rifinisce e Belotti in spaccata supera Piric raggiungendo Immobile a quota 10 centri in Nazionale e ritrovando il gol in azzurro un anno dopo l’ultima rete realizzata sempre in Bosnia un anno fa nelle qualificazioni europee. Vantaggio meritato e Italia per due volte vicina al raddoppio a cavallo della mezzora: prima è Berardi servito dall’attaccante del Torino a impegnare Piric con un sinistro violento, poi ancora Belotti non arriva per questione di centimetri sul cross di Barella.

Gli Azzurri si trovano a meraviglia e scelgono la corsia destra per spingere, con combinazioni rapide e un Berardi sempre nel vivo del gioco. Ogni tanto la Bosnia ha un sussulto, come al 37’, quando Prevljak riesce a liberarsi della marcatura di Acerbi e calcia in porta trovando la pronta risposta di Donnarumma. Migliore in campo con la Polonia, Insigne è ancora una volta ispiratissimo: con un controllo in corsa sontuoso addomestica il lancio lungo di Barella, si invola verso la porta e con un destro a giro accarezza l’esterno del palo. L’Italia meriterebbe il raddoppio, ma rischia di subire il pareggio in chiusura di tempo, quando Gojak, ventitreenne centrocampista del Torino che dice di ispirarsi a De Bruyne, non trova la porta da pochi passi.

A inizio ripresa Di Lorenzo prende il posto di Florenzi, gli Azzurri continuano a spingere alla ricerca del 2-0 e sfiorano il gol ancora sull’asse Insigne-Belotti, con il fantasista napoletano che serve in profondità il Gallo, ma la mira stavolta è sbagliata. Al 60’ altra grande occasione costruita da due difensori, Emerson e Acerbi, diagonale del laziale e Locatelli che manca per un soffio la deviazione vincente. Il gol è nell’aria e arriva al 68’, un raddoppio tutto ‘made in Sassuolo’: assist al bacio di Locatelli e girata al volo di Berardi, secondo centro consecutivo in Nazionale dopo la rete che aveva chiuso i giochi con la Polonia.

Al 76’ quando Hadzikadunic travolge in area Belotti tutti aspettano il fischio del portoghese Dias, che ci pensa un po’ su ma poi decide di non assegnare un rigore che sembra netto. Poco male, la vittoria è ormai in cassaforte. Evani concede la passerella ai due goleador di giornata, Belotti e Berardi, mandando in campo Lasagna e Bernardeschi. L’ultimo acuto è proprio di Bernardeschi, che su invito di Insigne centra la traversa. Finisce con le urla di gioia degli Azzurri, che salutano il 2020 aspettando un 2021 che si preannuncia ricco di impegni, dalle qualificazioni mondiali all’Europeo posticipato alla prossima estate. E con in coda una Final Four di Nations League tutta da vivere.

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