Immobile: “Vogliamo chiudere in bellezza”. Vazquez: “Arriverà anche il mio momento“
domenica 14 giugno 2015
Senza punti in palio, ma non per questo da sottovalutare. L’amichevole di martedì sera a Ginevra contro il Portogallo ha comunque un significato importante in questo momento della stagione. Lo spiega Ciro Immobile nel corso della conferenza che si è svolta oggi a Coverciano, dove gli Azzurri hanno continuato la preparazione. “E’ l' ultima partita della stagione – dichiara l’attaccante del Borussia Dortmund - sia
per noi che per il mister e quindi vogliamo fare bene. La gara contro il Portogallo è importante per il ranking, ma anche per il fatto che fino ad ora non abbiamo mai perso per cui vorremmo chiudere senza una sconfitta e possibilmente vincere. Normale quindi essere sul pezzo".
Lui, che ha esordito con la maglia azzurra nell’amichevole del 5 marzo 2014 contro la Spagna, si sente parte di un gruppo che definisce “unito, compatto e solido” dove i veterani “tengono unita la squadra, fanno sentire importante chi arriva e deve inserirsi, sono insomma un punto di riferimento per tutti”. E non ha dubbi: "Stiamo facendo un bel percorso nelle qualificazioni ai prossimi Europei. Il mister ci tiene uniti, abbiamo cambiato tanti giocatori, ma la solidità del gruppo è rimasta la stessa. Dopo la gara di andata contro la Croazia eravamo rimasti delusi perchè potevamo fare meglio, mentre venerdì scorso siamo andati in campo con più cattiveria e penso che meritavamo di più del pareggio finale. Personalmente non ho ancora deciso se resterò al Dortmund oppure tornare in Italia. Di sicuro voglio fare una scelta importante perché importante è l’anno che ci aspetta. Ci sarà l’Europeo e voglio giocare di più per meritarmi un posto”.
Stamattina Conte e la squadra hanno rivisto la gara con la Croazia e analizzato gli errori. Ma anche le cose positive, come il nuovo modulo: “Il mister – sottolinea Immobile – è stato bravo a capire cosa offre il nostro campionato, ci sono tanti esterni che stanno facendo bene e sono adatti per il 4-3-3. Contro la Croazia, la squadra lo ha seguito e le cose sono andate bene, anche se c’è stato poco tempo per provare”.
Dalla Nazionale all’Under 21, la squadra che domani partirà per gli Europei e con cui Ciro Immobile ha condiviso un percorso importante: “Voglio rivolgere un in bocca al lupo a tutti, al mister e ai giocatori, sarà un’avventura emozionante e, mi auguro, ricca di soddisfazioni”.
Nel processo di sviluppo ed evoluzione tattica avviato da Conte in questa fase della stagione, Franco Vazquez potrebbe rivelarsi una delle possibili novità dell'attacco azzurro nella sfida di martedì sera a Ginevra. "Agli inizi della carriera – dichiara l’azzurro - giocavo vicino alla porta, tra le linee dietro i centrocampisti avversari, una posizione che mi piace. Poi a Palermo Iachini mi ha spostato seconda punta, è andata bene ed ora eccomi qua in Nazionale, gliene sono grato". L’attaccante rosanero sottolinea inoltre come sia importante "allenarmi con questi campioni. So che prima o poi il mio momento arriverà e allora dovrò farmi trovare pronto".
Duttile e tecnicamente dotato, Vazquez non pone limiti alle opportunità di mettere le proprie qualità al servizio del progetto tecnico azzurro: "In allenamento ho provato a destra nel 4-3-3, è un ruolo che mi piace molto perché mi consente di rientrare e calciare con il sinistro, il mio piede preferito". Dopo l'esordio a marzo contro l'Inghilterra, l'attaccante originario di Cordoba potrebbe conquistare la sua seconda presenza in azzurro contro il Portogallo, motivo di grande soddisfazione personale e naturalmente di una famiglia numerosa distribuita tra Europa e America Latina: "Mia mamma è nata a Padova e tutta la sua famiglia, ad eccezione di mia nonna, vive in Veneto - racconta - l'Italia è sempre stato un posto familiare per me, quando potevamo venivamo in visita ai parenti, il biglietto costava tanto. La scelta di vestire la maglia azzurra, una maglia con tanta storia, è motivo di grande orgoglio. Vista da dentro, la Nazionale è ancora piena di tanti campioni e si lavora affinché i giovani possano tornare a fare la storia".