Azzurri Partner Cup

Figli d’arte in campo all’Azzurri Partner Cup: Cauet e Selvaggi, due cognomi che sanno di storia

Kevin Cauet di adidas e Luca Selvaggi di Calia, eredi degli ex calciatori Benoît e Franco, sono stati protagonisti di un confronto sul campo 1 del CTF

sabato 14 settembre 2024

Figli d’arte in campo all’Azzurri Partner Cup: Cauet e Selvaggi, due cognomi che sanno di storia

Ci sono fili sottili che legano padri e figli nello sport, e il calcio è quel palcoscenico dove queste storie si intrecciano, quasi come se fosse tutto scritto. Lo senti, lo percepisci. Un giorno, quei ragazzi avrebbero calcato gli stessi campi, respirato la stessa aria, vissuto gli stessi sogni. L’Azzurri Partner Cup ci regala due di questi racconti: Kevin Cauet e Luca Selvaggi, due cognomi che, da soli, evocano immagini di un’epoca passata, ma mai dimenticata.

Kevin Cauet, centrocampista di adidas

Kevin, talento che indossa la maglia di adidas, ha deciso la partita contro Fileni, quasi a voler dimostrare che la classe scorre nelle sue vene, proprio come scorreva in quelle di suo padre, Benoît, ex centrocampista dell’Inter. San Siro, il suo prato verde e il rumore della folla: immagini che Kevin ha vissuto da bambino, con gli occhi rivolti a suo padre, colui che gli ha trasmesso la passione verso il calcio, che traspare chiaramente anche quest'oggi sui campi di Coverciano: "È fantastico vivere una giornata così con i miei colleghi - confessa il transalpino -, in un contesto dove il divertimento si mescola alla competizione. Un grazie speciale alla Federazione per questo evento straordinario".

Luca Selvaggi, attaccante di Calia

Poi c’è Luca, che indossa la maglia di Calia. L’anno scorso ha vinto la classifica marcatori con 9 reti, quest’anno ha già iniziato a dettare legge, segnando una tripletta nel 4-0 contro Fileni. Ogni gol sembra un omaggio a quella notte del '82, quando suo padre, Franco, assieme a Zoff e compagni, sollevava al cielo di Madrid la terza Coppa del Mondo della storia azzurra. Quelle reti raccontano di un’eredità che non si perde, che continua a brillare in contesti diversi, ma sempre sotto la stessa luce di gloria: "Venire a Coverciano è sempre un'emozione speciale - racconta -, perché questi sono i campi che ha calcato mio padre da calciatore. Sono molto fortunato perché sono stato qui sia come calciatore di Calia, che ringrazio per la fiducia, sia con la mia Scuola Calcio (la "Franco Selvaggi", ndr) al Grassroots Festival".

E poi arriva il momento che tutti aspettavano: adidas contro Calia, un confronto tra due dinastie calcistiche. Cauet contro Selvaggi, due figli d’arte che portano sulle spalle la fierezza di una storia. Ma accade qualcosa di curioso: né KevinLuca trovano la via del gol. È un’astinenza che fa rumore, ma che assume un altro significato, perché forse anche le reti non segnate possono essere lo spunto per raccontare delle belle storie, proprio come le loro.