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TEL AVIV, ISRAEL - JUNE 08: Goalkeeper Francesco Bardi of Italy during the UEFA European U21 Championship Group A match between Italy and Israel at Bloomfield Stadium on June 8, 2013 in Tel Aviv, Israel. (Photo by Alex Grimm/Getty Images)
Nato a Livorno il 18 gennaio 1992, il portiere dell'Under 21 Francesco Bardi, dopo le annate da protagonista nella squadra della sua città, ha appena iniziato una nuova avventura tra i pali del Chievo. Esordiente precoce con la maglia dell'Under 21 (a soli diciannove anni) e vicecampione d'Europa nel 2013, l'estremo difensore gialloblu è una delle colonne della nazionale di Di Biagio. In ritiro in vista del cruciale doppio impegno contro Serbia e Cipro per le Qualificazioni Europee, Bardi ha rilasciato un'intervista esclusiva a Vivo Azzurro.Nei prossimi giorni l'Under 21 affronterà Serbia e Cipro in due gare decisive per le qualificazioni agli Europei. E' carico il gruppo?Sappiamo che ci aspetteranno due sfide impegnative con squadre attrezzate. Il gruppo è motivato, ha voglia di far bene e tenere alti i colori della bandiera italiana. Daremo il massimo!Perin, Leali, Scuffet, Cragno... la tua è una generazione di giovani portieri italiani promettenti. Come ci si sente a farne parte?Sono molto contento che molti di noi si stiano affermando, perché ce lo meritiamo. Il nostro è un movimento importante, è una generazione con il giusto mix di qualità e coraggio, anche da parte dei club che stanno dimostrando di avere fiducia in noi.A marzo sei stato convocato per uno stage con la Nazionale maggiore. Cosa hai provato?E' stata una bella esperienza, positiva. Non capita tutti i giorni di essere chiamati in Nazionale. Per me è stato motivo di orgoglio e soddisfazione.A che età hai cominciato a giocare a pallone?Ho iniziato all'asilo, quando avevo quattro anni, grazie a una suora rumena che ci faceva giocare. Lei era una grande appassionata e mi pare che giocasse a buoni livelli, prima di prendere i voti.Hai iniziato subito come portiere?Sì mi è piaciuto sin dall'inizio. A differenza dei miei coetanei preferivo evitare i gol che farli. Mi ricordo che da piccolino non sopportavo prendere gol, tanto che quando ne subivo uno mi mettevo a piangere. Il mio babbo mi diceva di non prendermela e di giocare per divertirmi. Devo tutto ai miei genitori che sono stati sempre presenti e non mi hanno mai messo sotto pressione.Qual è il tuo punto di forza come portiere?Ho imparato a non abbattermi mai, senza esaltarmi nei momenti positivi o deprimermi in quelli negativi. Poi essendo giovane posso migliorare in tutto, lavorando quotidianamente sempre cercando di dare il 100%.A chi ti ispiravi da bambino?Ai grandi portieri italiani, i vari Toldo, Peruzzi, Pagliuca. Anche se in assoluto direi Buffon: un grande portiere, simbolo dell'Italia.Che persona sei fuori dal campo di calcio?Sono un ragazzo normale, riservato e tranquillo. Non sono uno che fa baldoria. Mi piace chiacchierare con gli amici, guardare le partite di tennis e altri sport.Dopo una stagione da titolare in Serie A con il Livorno, hai appena iniziato una nuova avventura con il Chievo. Consiglieresti ai tifosi di acquistarti al Fantacalcio?Me lo domandano in tantissimi: gli amici e i tifosi che mi fermano per strada. Non saprei cosa rispondere. Posso solo dire che farò del mio meglio per non deludere i miei potenziali "acquirenti".


