A Londra annullato un gol a Grosso, poi sale in cattedra il Brasile
martedì 10 febbraio 2009
Notte fredda, notte di stelle. Ma a brillare è la classe del Brasile, che chiude l’amichevole contro l’Italia in 26’ minuti con due gol, il primo realizzato da Elano e il secondo da Robinho. Non è la notte dell’Italia, che apre il 2009 con una sconfitta, la prima dopo 31 risultati utili consecutivi, la lunga striscia positiva con Marcello Lippi in panchina. Un’Italia che ha ancora nelle gambe la domenica di campionato, come aveva immaginato il commissario tecnico. Un’Italia fermata dopo 3 minuti dalla bandierina dell’assistente arbitrale che annulla un gol di Fabio Grosso, in posizione regolare. Fino ad oggi perfetta parità nei dodici incontri giocati, ma ora le vittorie della selecao sono sei contro le cinque degli azzurri e due pareggi.
A dodici anni di distanza dall’ultimo confronto, Italia e Brasile si ritrovano di fronte nella tana dell’Arsenal, a Londra, con le loro storie, le loro vittorie, per una sfida stellare, una partita amichevole che alla vigilia Marcello Lippi ha definito il “derby del mondo”. Dodici anni e tanti cambiamenti: c’è ancora Fabio Cannavaro, oggi capitano dell’Italia, e ci sono gli azzurri – anche questi dodici tra campo e panchina - campioni del mondo, con il quarto titolo vinto a Berlino in bella mostra, uno in meno del Brasile da sempre considerato l’essenza del calcio. Dunga, il ct della selecao, ha tra i fiori all’occhiello il portiere Julio Cesar, Elano, Ronaldinho, Adriano e Robinho. Le premesse per lo spettacolo ci sono tutte. Un incontro storico, un’amichevole dai risvolti affascinanti che si rivela subito partita vera.
Italia in campo con Buffon (al suo rientro dopo l’infortunio) in porta, in difesa Zambrotta, Cannavaro, Legrottaglie, Grosso, a centrocampo De Rossi, Pirlo e Montolivo, in attacco Gilardino e sulle fasce Di Natale e Pepe. Tre minuti e Pirlo pesca Grosso in posizione giudicata dall’arbitro irregolare, il gol è bello ma non conta. Lampo azzurro, sembra l’inizio dello spettacolo e invece va in scena il Brasile, più deciso, più in partita, più determinato. 13’: Ronaldinho per Elano, palla a Robinho, tiro e sul rimpallo Elano è lesto a riprendere e a sorprendere la difesa azzurra infilando Buffon. Brasile in vantaggio, Italia distratta.
Altri tredici minuti e al 26’ gli uomini di Dunga raddoppiano: cross di Ronaldinho, Robinho ruba palla a Pirlo che tenta di uscire dall’area palla al piede e compie la sua magia con un sinistro alle spalle di Buffon. Gli Azzurri sono in difficoltà in fase difensiva e in attacco si vedono poco, a parte un collo esterno da fuori area di De Rossi, che Julio Cesar devia in angolo. A parziale discolpa il gol realizzato dopo 3’ minuti di gioco da Grosso, ingiustamente annullato, che poteva indirizzare l’incontro su altri binari.
E invece la partita la fa il Brasile, più autoritario. Nella ripresa Lippi effettua subito quattro cambi: dentro Camoranesi, Perrotta, Toni e Giuseppe Rossi, fuori Pepe, Montolivo, Gilardino e Di Natale. Poi Aquilani rileva De Rossi, che lamenta un problema al collo del piede destro, e alla mezz’ora Dossena per Pirlo. Il risultato non cambia. Il giovane Rossi ci mette un po’ di freschezza e di vivacità e al 37’ un suo cross mette in condizione Luca Toni di colpire a botta sicura da pochi passi, ma il fenomeno Julio Cesar risponde con una grande parata. E fino al fischio finale non c’è altro.
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