A Lecco è di nuovo 3-1 per la Spagna: agli Azzurrini non basta il gol di Cutruneo. Bellarte: “Sul campo non inferiori”
Al PalaTaurus va in archivio anche la seconda amichevole con le Furie Rossa: ancora una volta, come nel match di martedì, vincono gli spagnoli, facendolo con identico punteggiomercoledì 8 maggio 2024
Una sconfitta identica nel punteggio e simile nelle modalità, probabilmente anche con rammarico superiore. Ancora una volta Italia-Spagna, amichevole fra le Nazionali U19 di futsal, termina 3-1 in favore delle Furie Rosse. Dopo il risultato di martedì sera, anche nel rematch del PalaTaurus di Lecco gli Azzurrini giocano alla pari dei vicecampioni d’Europa, il cui unico merito in più rispetto all’Italia è concretizzare con maggior cinismo le occasioni da rete avute. Così come nel primo test, anche questa sera il primo tempo termina 0-0 e, sempre come ieri, è la Spagna a scappare sul 2-0 nella ripresa. La vera differenza, però, è che dopo la prima rete iberica, l’Italia a tratti domina la partita, sfiorando in più circostanze l’1-1 e subendo il raddoppio nel suo momento migliore. Il gol di Cutruneo a poco più di 90’’ dalla fine dà nuova speranza a Ceccarelli e compagni, ma la Spagna punisce subito in maniera letale e il 3-1 scava un solco che l’Italia non riesce più a colmare. Davvero una grande partita per gli Azzurrini, con il rammarico di essere arrivati a un passo da un grande risultato, avendolo però solo sfiorato.
BELLARTE. A fine partita Massimiliano Bellarte non può che sottolineare come “quella di oggi sia una partita molto simile alla prima. Siamo riusciti a essere pericolosi in molti frangenti: dopo aver subito l’1-0 abbiamo reagito bene, a tratti dominando la partita – rimarca -. Quando una squadra come la Spagna difende a metà campo e butta dei palloni, vuol dire che si sta facendo bene. È indubbio che questi ragazzi più partite giocano, più sentono loro il livello internazionale, più riescono a competere meglio. Ci portiamo a casa tante cose positive: l’unico problema è la mancanza di lavoro e l’esperienza. Le strutture e gli automatismi che si possono creare in allenamento ancora ci mancano, perché c’è stato poco tempo per lavorare. Tutto quello che è stato fatto è frutto della loro aggressività, della loro voglia di competere e mettersi a confronto con chi sulla carta è più forte – conclude Bellarte -, così come capitato con Portogallo e Spagna, ma che poi a conti fatti sul campo non lo è stato, se non nel punteggio finale”.
LA PARTITA. La scelta del quintetto dell’allenatore pugliese varia rispetto all’amichevole di martedì: c’è sempre Filippo Anzini in porta, mentre con il confermato Tommaso Ceccarelli, dentro Giulio Musumeci e Jacopo Grosso. I primi minuti sono di studio, con entrambe le squadre che si prendono le misure, senza grosse occasioni. Passa qualche giro di lancette e la Spagna inizia a rendersi pericolosa, presa per mano dalla coppia Miquel-Ruano: il 7 e il 10 delle Furie Rosse creano non pochi grattacapi alla fase difensiva degli Azzurrini, con Anzini che quando viene chiamato in causa risponde sempre presente. La prima grande chance l’Italia ce l’ha al 10’ quando, su una rimessa laterale di Modesto, Guillem smanaccia in malo modo e Ceccarelli colpisce il palo sul tentativo di tap-in. L’occasione in qualche modo cambia l’andamento del primo tempo, perché gli Azzurrini prendono le misure del possesso spagnolo, rischiando poco se non su un tiro del solito Ruano deviato in angolo dal tuffo di Anzini e poi sono proprio i ragazzi di Bellarte ad avere al 17’ la più grande occasione del primo tempo: Sposato imbuca per Grosso che, a tu per tu con Guillem, calcia d’un soffio al lato.
SECONDO TEMPO. Così come nel primo test match, il primo tempo si chiude 0-0 e in avvio di ripresa è l’Italia più pericolosa, in particolare con la prima ripartenza sull’asse Grosso-Ceccarelli, con quest’ultimo che va al tiro, ben disinnescato dal subentrato Javi Bule, portiere della Roja. È però ancora una volta la Spagna a sbloccare la partita, trovando con Pedro l’1-0 al 4’: il pivot iberico si libera della marcatura di Grosso fulminando l’incolpevole Anzini. La reazione dei ragazzi di Bellarte è immediata, ma il tocco sotto di Matheus Dias, su bella giocata di Mario Musumeci, termina fuori di un soffio. È sempre il 7 al 12’ a creare altri due spaventi alla porta spagnola, ma Javi Bule è bravissimo nel respingere il primo tentativo, mentre sul secondo la mira è imprecisa di poco. Il momento è molto favorevole all’Italia, tanto che Canillas, allenatore degli spagnoli, è costretto a chiamare time-out a 7’ dalla fine. Dopo il minuto di sospensione, sono ancora i gemelli Musumeci protagonisti: Mario guida la ripartenza allargando il pallone su Giulio che calcia, ma Javi Bule è un muro e non si passa. L’unico difetto degli Azzurrini è non concretizzare il momento positivo e allora la Spagna, a conclusione di una splendida azione in uscita dalla pressione, trova il raddoppio con Ruano a poco meno di 5’ dalla sirena. È un colpo pesante da digerire, l’Italia rischia di subire la terza rete, poi Anzini si inventa un assist geniale per Cutruneo e gli Azzurrini ritornano improvvisamente in partita a poco più di novanta secondi dalla fine. Ma il 2-1 è una pia illusione: la Spagna è ancora una volta molto cinica e Pedro sigla il 3-1 con cui si chiude, in identico modo e con stesso punteggio, anche la seconda amichevole di Lecco.