La Hall of Fame torna per la decima edizione dopo la pandemia: premio speciale per il 'Dottor' Fini
Tornata a riempire Palazzo Vecchio dopo due anni di assenza, la decima edizione della Hall of Fame (celebrata insieme alla nona edizione) è stata una parata di stelle del calcio italiano, da Alessandro Nesta (Giocatore Italiano) agli ex Ct Antonio Conte (Allenatore) e Antonio Cabrini (Veterano italiano); da Giovanni Sartori (Dirigente) e Gianluca Rocchi (Arbitro) a Karl-Heinz Rumenigge (Calciatore straniero) e Simon Kjær (Premio Astori), fino a Barbara Bonansea (Calciatrice italiana), che ha evidenziato “l’onore di essere qui, insieme a così tanti campioni”. Premiata anche un’altra autentica leggenda del calcio femminile italiano come Antonella Carta che, come gli altri premiati, ha portato un personale cimelio da donare al Museo del Calcio: nel suo caso, il pallone ufficiale del Mondiale femminile disputato nel 1999.
E proprio a proposito di Museo del Calcio, tra i premi alla memoria anche quello di Fino Fini, il ‘Dottore’, che ha ideato - e poi trasformato in realtà – un luogo che potesse conservare i vari cimeli della storia azzurra.
La voce del presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani, ha accompagnato il ricordo di Luigi Simoni, Armando Picchi, Romano Fogli, Fino Fini, Vujadin Boskov, Pietro Anastasi e Luigi Radice, a cui sono stati assegnati dei premi alla Memoria nelle ultime due edizioni della Hall of Fame. “Il Museo del Calcio – ha raccontato Marani – racchiude 122 anni di storia della Federazione, che passano attraverso la vittoria di quattro titoli mondiali e due europei. Ringrazio il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, per il sostegno al Museo; un luogo che accoglie e integra, guardando al passato ma progettando il suo futuro”.