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Formazione e sviluppo: incontro a Roma con i settori giovanili dei club di Lega Pro

Il seminario è stato organizzato dal Settore Giovanile e Scolastico della Federazione nell'ambito del sistema delle licenze nazionali

lunedì 11 febbraio 2019

Formazione e sviluppo: incontro a Roma con i settori giovanili dei club di Lega Pro

Dopo la riunione di aggiornamento della scorsa settimana, dedicata alle società di Serie A e B, secondo appuntamento formativo con i club professionistici, organizzato dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, nell’ambito del sistema delle licenze nazionali. Destinatari del seminario i responsabili dei vivai dei club della terza lega professionistica italiana, presenti in gran numero presso l’Università Luiss, sede del seminario che prima dell’apertura dei lavori, assieme ai relatori, hanno osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime della tragedia di Rio che ha coinvolto diversi ragazzi del Flamengo.

Ad aprire la giornata il saluto di Lorenzo Valeri, Presidente Commissione Dirigenti e Direttori Sportivi, che ha ha dato il benvenuto ai dirigenti sportivi sottolineando la soddisfazione e l’impegno del proprio ateneo per quanto attiene la realtà sportiva e i suoi sviluppi lavorativi. A seguire l’intervento del Presidente SGS Vito Tisci, che nel portare il saluto del Presidente Federale, Gravina, ha ribadito l’importanza di un’occasione di confronto con le società, che per quanto riguarda l’attività giovanile, costituiscono una componente fondamentale per la crescita dell’intero movimento. “E’ fondamentale instaurare una forte sinergia tra la Federazione e le società - ha dichiarato Tisci - lo sviluppo del calcio giovanile passa attraverso un lavoro condiviso tra tutte le componenti. Ed è per questo che incontri del genere sono davvero importanti nell’ottica di avviare un percorso di crescita qualitativo”.

Introduzione ai lavori a cura di Vito Di Gioia, Segretario Nazionale SGS, che nel presentare il programma della terza edizione del seminario formativo, ha sottolineato quanto fatto e sviluppato in ambito giovanile, nonché l’importanza di un confronto periodico su tematiche tecniche, regolamentari e organizzative.

Primo argomento del giorno, la Tutela dei Minori, un tema che riguarda molto da vicino le società, affrontato prima da Cristiana Capelli (Resp. Ufficio Tutela Giovani Tesserati FIGC SGS) e dal Prof. Domenico Costantino, dell’Università degli Studi di Bari Osservatorio di Diritto Sportivo e Tutela del Minore, che si è soffermato in particolare sulla responsabilità delle società Sportive e sul ruolo dei genitori, legata soprattutto alla compatibilità tra l’ordinamento giuridico e l’ordinamento sportivo nell’ottica dell’attività calcistica dei giovani tesserati.

Significativo il contributo di Filippo Galli, che ha portato ai colleghi presenti la propria esperienza nell’ambito dell’organizzazione di un Settore Giovanile, attraverso un percorso di interazione e condivisione. “Pensarsi come rete - ha dichiarato Galli - è uno degli aspetti principali del vostro lavoro, perché è grazie all’apertura e alla condivisione delle proprie buone pratiche che il sistema può crescere ed evolversi”. Significativo, in quest’ottica, lo scambio informativo tra i rappresentati delle società, che hanno espresso e illustrato pareri ed esperienze positive, come il lavoro sull’Attività di Base e il rinnovato interesse dei club su quanto svolto a livello giovanile. A seguire, un focus sugli obiettivi che dovrebbero perseguire i vivai, dalla formazione di calciatori per la prima squadra, fino al rapporto con il territorio, ovvero la capacità di svolgere il ruolo di vera e propria agenzia educativa attraverso lo sviluppo di attività mirate a tematiche quali la cultura sportiva e la responsabilità sociale. Non meno importante un approfondimento sugli strumenti per l’ottimo funzionamento di un settore giovanili: dagli aspetti organizzativi, allo scouting, fino alla metodologia applicata ai tesserati.

Legato all’Attività Scolastica l’intervento di Raffaele Ciambrone, in rappresentanza della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del MIUR, che ha illustrato il Programma di Formazione degli Studenti Atleti di alto livello. Un progetto sperimentale che ha l’obiettivo di superare eventuali criticità riscontrate dai ragazzi nel conciliare l’impegno scolastico e l’attività sportiva, a cui per l’anno 2018-2019 hanno fatto richiesta di adesione 8.000 studenti, di cui oltre 2.000 che praticano calcio.

In relazione allo sviluppo, alla formazione, alla promozione e alla gestione del talento, il Settore Giovanile e Scolastico ha avviato un Programma di Sviluppo Territoriale che con cadenza settimanale si rivolge a circa 5.000 calciatori e calciatrici U13, U14 e U15 di tutte le regioni italiane, attraverso un’attività mirata, uniforme e finalizzata alla proposizione di un modello di lavoro fondato su determinati principi.

Ad affrontare i temi, Massimo Tell, Grassroots Manager SGS, Maurizio Marchesini, Responsabile Tecnico dei Centri Federali Territoriali e Gian Piero Persichetti, Responsabile Organizzativo dei Centri Federali Territoriali. Al centro dell’intervento gli ambiti organizzativi, di formazione e di monitoraggio, lo stretto legame tra lo sviluppo delle Scuole Calcio Elite e il sistema di licenze nazionali e licenze UEFA, i corsi CONI FIGC, fondamentali per implementare la professionalità dei nostri istruttori, fino a una specifica regolamentazione per ogni singola categoria.

Non meno importante la parte promozionale, costituita dagli eventi sviluppati in tutto il territorio e dedicati sia all’attività di Base che al movimento femminile, con le decine di Open Day organizzati a livello locale, il programma Calcio+15 e le Selezioni Territoriali U15 Femminili, nonché con le manifestazioni di interesse nazionale come la Danone Nations Cup (U12 Femminile), i tornei U15 e U17 Femminili e U13 Fair Play Élite e U13 Pro.

Nel corso della relazione spazio a un’accurata descrizione organizzativa e di quanto viene svolto settimanalmente nei Centri Federali Territoriali istituiti dalla Federazione con l’obiettivo di estendere la propria attività oltre i confini delle rispettive sedi, ma con un sostanziale indotto nelle realtà sportive e sociali presenti nei territori limitrofi. Attraverso questo modello sarà infatti possibile incidere sulla crescita tecnica e formativa dei soggetti coinvolti - ragazzi e ragazze, nonché tecnici e genitori - dando corpo a un circolo virtuoso esteso all’intera area geografica di riferimento.

In termini di risultati, quello più significativo, oltre a una maturazione tecnica sui giovani calciatori riguarda l’attività femminile, che nei CFT è dedicata alle giovani atlete U15, che grazie a quanto sviluppato trovano sbocco nelle rappresentative nazionali giovanili.

Entrando nel dettaglio degli aspetti tecnici - come ribadisce Marchesini - l’obiettivo principale di un modello sviluppato da un’apposita Commissione Tecnica Nazionale, è rappresentato dalla trasformazione dei principi della Federazione in comportamenti chiave. Ovvero da un sistema che attraverso i 7 pilastri fondamentali applicati a livello nazionale nel programma di allenamento può incidere sull’effettiva crescita tecnica dei ragazzi.

In chiusura di giornata, un argomento di diretta competenza dei dirigenti dei club come le competizioni giovanili U17, U16 e U15 che per tutta la stagione impegnano i calciatori delle società. A esplicitare l’argomento Stefano Tribuzi, Responsabile delle Competizioni Giovanili FIGC SGS, che con il supporto di Francesco Magni, Giudice Sportivo Nazionale SGS, ha illustrato l’evoluzione del format dei campionati professionistici, con un successivo focus sui principali aspetti di Giustizia Sportiva.