Calcio Femminile

La gara di Supercoppa diretta da un arbitro donna. Bertolini: “Stanno cadendo tanti muri”

La ct aggiunge: “Mi fa piacere che sia stato proprio un italiano come Roberto Rosetti a fare questa scelta. Conosco le capacità della francese Stephanie Frappart, sono felice per lei”

venerdì 2 agosto 2019

La gara di Supercoppa diretta da un arbitro donna. Bertolini: “Stanno cadendo tanti muri”
“E’ una notizia meravigliosa. Quest'anno si stanno abbattendo diversi muri e mi fa molto piacere che sia stato proprio un italiano come Roberto Rosetti ad avere fatto questa scelta”: così la ct della nazionale Femminile Milena Bertolini commenta la designazione dell'arbitra, la francese Stephanie Frappart, per dirigere l'incontro di
Supercoppa del 14 agosto tra Liverpool e Chelsea. 
 
La UEFA scrive una pagina storica designando per la prima volta una donna per arbitrare una finale maschile. E sarà una terna tutta al femminile, visto che Frappart
sarà affiancata dalle assistenti Manuela Nicolosi (italiana, ma operante in Francia) e l'irlandese Michelle O'Neal – tutte e tre hanno arbitrato la finale dei mondiali femminili del 7 luglio tra Stati Uniti e Olanda - mentre quarto arbitro sarà
il fischietto turco Cunyat Cakir.
 
In Francia, Stephanie Frappart è già balzata agli onori della cronaca nello scorso mese di aprile, quando è stata la prima donna ad arbitrare una gara di Ligue 1 (tra Amiens e Strasburgo). A giugno poi è stata inserita a titolo permanente tra i colleghi di Ligue 1 per la stagione 2019/20, una pagina storica per il calcio francese. 
 
“A prescindere da tutto – prosegue Bertolini - per le scelte si deve guardare solo al merito, alle competenze, e quella di designare Frappart è naturale. La seguo e conosco le sue capacità, sono felice per lei. Di sicuro le cose più belle sono quelle naturali e non quelle straordinarie. Al Mondiale di Francia le ragazze della Nazionale hanno cominciato a rompere il muro del pregiudizio sul calcio femminile e ora Rosetti aiuta a rompere il muro della diffidenza verso le arbitre. Con dirigenti lungimiranti si possono ottenere grandi cose. Inoltre, al Mondiale si è visto che un calcio diverso è possibile, dove l'arbitro non è il nemico, ma fa parte del gioco. Credo e spero che questo diventi la normalità”.