Attualità

Uva: “Il calcio italiano ha finanziato e finanzia tutto lo sport”

lunedì 27 ottobre 2014

Uva: “Il calcio italiano ha finanziato e finanzia tutto lo sport”

“Il calcio è l'unico sport che ha sempre fornito e continua a fornire soldi alle casse dello Stato ed allo sport italiano e una eventuale riduzione dei contributi statali, di cui al momento non abbiamo comunque dati ufficiali, andrebbe a colpire le principali attività della Federcalcio, incidendo sul Settore Giovanile e Scolastico, sulle spese arbitrali, sulla giustizia sportiva”. Il direttore generale della FIGC Michele Uva affronta così ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ la questione dei possibili tagli da parte del CONI, tra l’altro ormai a metà della stagione sportiva in corso, sui contributi destinati al calcio, ribadendo comunque la fiducia nel “buonsenso del presidente Malagò” in vista della Giunta e del Consiglio Nazionale del CONI previsti domani. Anche perché, come ha spiegato Uva, “rispetto a quanto stabilito nel 2011 la FIGC ha già avuto una riduzione di 20 milioni, un taglio che è stato finora assorbito grazie alle politiche della Federazione”.
 
Nel corso della trasmissione, Uva ha voluto ribadire la reale dimensione sociale, economica e sportiva del calcio italiano, “che è il motore trainante dello sport”. “I club professionisti in Italia - ha ricordato infatti il Direttore Generale della FIGC - versano ogni anno all’erario circa un miliardo di euro di contribuzione fiscale. E il calcio italiano, attraverso il Totocalcio, ha finanziato lo sport del nostro Paese dal 1948 al 2003, generando 18 miliardi di euro per il Coni e altri 18 miliardi per l'erario e contribuendo così alla conquista di 422 medaglie olimpiche in quei 55 anni”. Uva ha poi ricordato l’iter legato ai contributi statali per lo sport italiano, individuando nella “scellerata rinuncia dello sport nel 2003 a rimanere legato ai proventi in termine di scommesse” come il punto di non ritorno, considerando come attraverso quel passo “abbiamo consegnato il nostro prodotto nelle mani di qualcun altro”.
 
Tra i numerosi dati analizzati nel corso della trasmissione, Uva ha insistito sui 32 milioni di appassionati di calcio nel nostro paese, sul numero di atleti tesserati (1.100.000 circa), sull’impatto sociale del calcio che permette a 1 ragazzo su 2 nella fascia di età 8/12 anni di fare attività sportiva in sicurezza, sul valore dell’indotto generato dal sistema e sulla forza di uno sport che anche in tv rappresenta un’eccellenza, tanto che le prime 10 trasmissioni televisive con maggior share sono partite di calcio.
Rispondendo ad una domanda sulle modalità di finanziamento del calcio negli altri paesi europei, il Direttore Generale della FIGC ha poi smentito i dati apparsi oggi su un quotidiano: “Non è vero che le altre Federazioni non siano finanziate dallo Stato o prendano meno risorse delle nostre: per fare degli esempi, il calcio francese riceve dal governo una percentuale diretta da giochi e scommesse sul calcio e in Germania la Federazione riceve soldi dallo Stato per progetti specifici, come ad esempio quello sull’integrazione, per il quale sono stati investiti 50 milioni”.