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Prandelli: “Alziamo la voce contro il razzismo, no all’indifferenza”

giovedì 24 gennaio 2013

Prandelli: “Alziamo la voce contro il razzismo, no all’indifferenza”

Il razzismo va combattuto in ogni modo. E’ questa la convinzione di Cesare Prandelli, che in vista della celebrazione della Giornata della Memoria di domenica è intervenuto ai microfoni di Radio 24 per spiegare il suo punto di vista: “A volte si dice di abbassare  i toni: ma contro il razzismo non dobbiamo cedere all'indifferenza, anzi dobbiamo alzare la voce”. Il Ct ha condiviso la decisione di Boateng di abbandonare il campo dopo i cori razzisti all’indirizzo di alcuni calciatori del Milan in occasione dell’amichevole di Busto Arsizio con la Pro Patria: “E' stato un gesto forte, magari difficile da riproporre sempre. Ma dobbiamo avere la forza di indignarci, di dire basta, magari di girare le spalle agli autori dei cori offensivi. E' importante parlarne, discuterne. Non possiamo far finta di niente. Dobbiamo dire basta".

Prandelli ha poi ricordato la visita della Nazionale ad Auschwitz e Birkenau in occasione degli ultimi Europei, una giornata che ha toccato nel profondo tutti gli Azzurri: “Vale più di qualsiasi vittoria Mondiale. Dovrebbe essere obbligatoria per tutte le scuole. Percepivo nei ragazzi l'emozione e l'attenzione che cresceva man mano che la visita si avvicinava: ci siamo preparati, allenati direi, per quello che è stato l'appuntamento più importante della nostra spedizione a Euro 2012.  Ricordo le parole dei testimoni – ha detto il Ct - il racconto che ci fecero proprio sulla banchina dove arrivavano i treni della morte. E soprattutto il silenzio, l'assordante silenzio di tutti noi. Mi colpirono gli scalini, il salire alcuni gradini consumati dal passaggio di migliaia di persone che da Auschwitz non tornarono più".

La visita nei campi di concentramento ha contribuito a temprare il carattere della squadra:  “Condividere esperienze come queste crea un vissuto comune, e rende il peso di quello che facciamo molto relativo: albergo, allenamenti, partita, scompaiono di fronte a giornate come quella. Da Rizziconi ad Auschwitz, la Nazionale deve essere generosa con il Paese, e deve essere d'esempio per tutta Italia. La visita ad Auschwitz vale più di qualsiasi vittoria, così come aver giocato a Rizziconi, in Calabria, su un campetto realizzato su un terreno confiscato alla 'ndrangheta, in terre dove le mafie strappano i sogni dei nostri bambini. Sono iniziative che ci vedranno sempre in campo. Non è uno sforzo – ha sottolineato Prandelli -  anzi è un dovere per la Nazionale, che deve essere generosa con tutto il Paese, e d'esempio per l'Italia e per i suoi giovani".