Quasi 1.300 chilometri per realizzare un sogno durato un anno intero: è la strada che hanno fatto undici alunni - otto maschi, tre femmine - della 1ª B dell’istituto comprensivo «Vincenzo Navarro» di Ribera, in provincia di Agrigento, per andare a raccogliere il loro premio. I ragazzi di Ribera, infatti, hanno vinto la classifica regionale del concorso #tifiamoEuropa fra le scuole secondarie di primo grado.

Lunedì erano allo stadio di Serravalle (San Marino) per accompagnare in campo i giocatori della loro nazionale gemellata, la Croazia: era una partita ormai inutile ai fini del risultato del girone, ma #tifiamoEuropa ha insegnato anche questo ai ragazzi, che lo spettacolo del calcio può prescindere dal risultato e che un grande evento può e deve essere una festa di pubblico. 

L’idea di iscrivere la 1ª B a #tifiamoEuropa era stata della professoressa di lettere, Lorena Calcara. «Ho cercato di invogliarli sapendo che il calcio piace a tutti, e che molti dei ragazzi giocano. Ho preso spunto dal manifesto della comunicazione non ostile che ci è arrivato con il materiale di #tifiamoEuropa, per riflettere sulla comunicazione in classe e per cercare di migliorarla». Ribera è la città delle arance, famosa per aver dato i natali allo statista Francesco Crispi, e ha preso il nome da Maria Afan de Ribera, la bella figlia del duca di Alcalà che andò in moglie al principe di Moncada: questa origine fiabesca ha ispirato il lavoro della professoressa Calcara e dei suoi alunni, che prima di partire per la trasferta a San Marino hanno composto un inno da stadio per la «loro» nazionale: 

Forza Croazia

siete i migliori

voi vincerete siete dei campioni!

Con voi per sempre noi saremo

dentro il cuore vi porteremo

Tutto lo stadio tifa per voi

fate un goal per tutti noi!

Tutte le nazioni perderanno

sarete campioni tutto l'anno

Perché la Croazia vincerà

e noi festeggiamo con felicità!

Tutto lo stadio applaudirà 

a squarciagola griderà:

Croazia!!!!

Felice la dirigente scolastica Paola Triolo: «E’ un significativo riconoscimento per l’attività didattica della nostra scuola, un giusto premio a tanti alunni che si sono impegnati, che vedono nello sport un veicolo educativo, e ai docenti che hanno coordinato e realizzato il progetto».