Attualità

Dall’Osservatorio bilancio positivo: diminuita la violenza negli stadi

venerdì 27 gennaio 2012

Dall’Osservatorio bilancio positivo: diminuita la violenza negli stadi

Meno spettatori, ma anche meno episodi di violenza negli stadi. E' positivo il primo bilancio che il neo presidente dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive presso il Viminale, Roberto Sgalla, ha tracciato - ospite di “Una domanda a...” sul sito dell’AdnKronos – in merito alla violenza negli stadi di calcio, quando la serie A ha appena concluso il suo girone d'andata. “Quest'anno – dichiara Sgalla - abbiamo registrato in serie A 11 incontri con feriti, con una prognosi non superiore ai dieci giorni, contro i 13 della scorsa stagione calcistica. Dal campionato 2006-2007 a quello in corso di svolgimento, si è scesi da 64 feriti civili a 50 e con prognosi che in genere non superano la settimana. E da 404 denunciati, quando ancora non c'erano i reati da stadio come ad esempio la detenzione di un fumogeno, si è
calati a 188 denunciati. A questi dati va aggiunto un seppur timido incremento di spettatori negli stadi, da 22.196 a 23.072 in media per ogni partita, che ci fa ben sperare per il futuro sul fatto che gli stadi, specie se diventeranno proprietà delle società, siano percepiti come luoghi sicuri”.
Il presidente dell’Osservatorio ha poi risposto ad una domanda che riguarda lo scandalo scommesse sul quale indaga la magistratura. “Le scommesse
clandestine - osserva Sgalla - sono un ulteriore 'vulnus', una nuova
ferita al tifoso amante della lealtà, della correttezza e della legalità dello sport, che potrebbe costituire un altro elemento di disaffezione”.
Quanto all'ipotesi di rapporti e legami fra alcune frange di tifoserie e clan della criminalità organizzata, “ad oggi, non ci sono ancora riscontri investigativi nè tanto meno elementi di prova di collegamenti organici”, informa il presidente dell'Osservatorio per le manifestazioni sportive. “E' evidente – conclude Sgalla - che c'è però l'esigenza di tenere sempre le antenne diritte ed essere vigili perché là dove ci sono risorse economiche e interessi importanti, come per il calcio, è sempre possibile che possa esserci
un'attenzione anche da parte della criminalità organizzata”.