
Al MAXXI la mostra 'Stadi. Architettura e mito': in esposizione anche le coppe dei trionfi azzurri a Mondiali ed Europei
L'evento, patrocinato dalla FIGC, vedrà al centro della scena anche le Rimet del 1934 e 1938, le coppe del Mondo 1982 e 2006, così come quelle dei due titoli continentaligiovedì 29 maggio 2025

'STADI. Architettura e mito' è l'inedito sguardo che il MAXXI, attraverso il suo Dipartimento di Architettura e Design contemporaneo diretto da Lorenza Baroncelli, rivolge agli stadi come strutture antropiche e architettoniche, simboli di passioni e cambiamenti sociali, in grado di raccontare la storia delle città attraverso cultura e identità collettiva. Manuel Orazi, Fabio Salomoni e Moira Valeri, curatori della mostra, propongono una lettura di questo spazio come oggetto culturale complesso, capace di riflettere le molteplici dimensioni che lo caratterizzano.

Lo stadio diventa così un osservatorio privilegiato — un vero e proprio caleidoscopio — attraverso il quale osservare una pluralità di dimensioni di rilevanza architettonica, urbanistica, economica, socio-antropologica, politica e artistica. Un contenitore di significati, contraddizioni e simboli o, per dirla con le parole dell’antropologo Marc Augé, “un luogo di senso, di controsenso e di non-senso, un simbolo di speranza, di errore o di orrore”. La mostra Stadi. Architettura e mito – la prima grande esposizione in Italia dedicata a questa tipologia architettonica – ne ripercorre la storia, dalla pietra antica del Panathinaiko di Atene ai capolavori contemporanei della tecnica e del design. Cattedrali laiche del nostro tempo, oggi queste architetture monumentali sono molto più che arene sportive: sono centri vitali, specchi delle città, luoghi di rito collettivo, simboli di trasformazione urbana e culturale, dove la vita quotidiana e l’eccezionalità si incontrano. Un viaggio lungo i secoli che attraversa diversi continenti mettendo in luce l’evoluzione di queste strutture, da semplici spazi per la competizione sportiva a scenari polifunzionali capaci di ospitare concerti, cerimonie religiose, raduni di massa, eventi politici, fiere e performance artistiche, fino a diventare strumento di city branding e nuova meta del turismo globale. Il percorso espositivo dedica inoltre un focus speciale agli stadi italiani, alla loro diffusione, qualità, al dibattito acceso sulle prospettive di rigenerazione. Non solo un omaggio a un simbolo dell’immaginario collettivo, ma un’occasione per riflettere criticamente su aspetti profondi e spesso trascurati delle nostre città e società.
Il percorso espositivo è impreziosito dal patrocinio concesso dalla FIGC: saranno infatti esposti i trofei simbolo della storia della Nazionale italiana, a partire dai quattro Mondiali vinti (dal 29 maggio al 31 agosto le due Coppe Rimet del 1934 e del 1938; dal 1° al 26 ottobre le Coppe del Mondo del 1982 e 2006) passando per i due trionfi Europei del 1968 e 2020 (dal 1° al 30 settembre).