Accordo ex articolo 126 CGS, ammende per Simone Inzaghi e Francesco Acerbi
In occasione della gara con la Roma dello scorso 10 febbraio, il tecnico, squalificato per il match, aveva telefonato all’intervallo al team manager dell’Inter per motivare la squadra. Il difensore nerazzurro aveva invece rivolto un gesto volgare ai tifosi romanisti. Sanzionata a titolo di responsabilità oggettiva, la società dovrà versare 8.500 eurogiovedì 14 marzo 2024
A seguito degli accordi di patteggiamento raggiunti dalle parti (ex art. 126 CGS), il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi e il difensore nerazzurro Francesco Acerbi sono stati sanzionati rispettivamente con un’ammenda di 3.500 e di 5.000 euro. Sanzionata a titolo di responsabilità oggettiva anche l’Inter, che dovrà versare complessivamente 8.500 euro.
A carico di Inzaghi era stato aperto un procedimento di indagine in violazione dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, e dell'art. 21, comma 9, del Codice di Giustizia Sportiva, in quanto, sebbene fosse in pendenza di squalifica interloquiva – durante l’intervallo della gara Roma-Inter del 10 febbraio 2024, valida per la 24ª giornata del campionato di Serie A - a mezzo telefonata, in viva voce, con il team manager dell’Inter, sig. Tagliacarne, che si trovava negli spogliatoi, alla presenza del calciatore Alessandro Bastoni e di altri 3-4 calciatori, allo stato non identificati, al fine di fornire assistenza e, quindi, esortare e motivare la squadra.
A carico di Acerbi era stato invece aperto un procedimento di indagine in violazione dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, per aver, sempre in occasione della gara Roma-Inter dello scorso 10 febbraio, tenuto un comportamento sconveniente e grandemente volgare consistito nell’aver rivolto, nel corso del primo tempo e dopo l’avvenuta convalida della rete del vantaggio della squadra nerazzurra dallo stesso realizzata, il gesto del dito medio verso i sostenitori della squadra avversaria assiepati nel settore dello stadio denominato Tribuna Monte Mario, che poco prima avevano intonato a gran voce verso il medesimo il coro ‘Devi morire’.