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A Vialli il Premio Facchetti: “Capo delegazione in Azzurro? Ruolo di prestigio, sto riflettendo”

L’ex campione di Samp e Juve riceve il Premio alla memoria del capitano dell’Inter: “Sarebbe fantastico prendermi cura ancora una volta di Mancini”

lunedì 25 febbraio 2019

A Vialli il Premio Facchetti: “Capo delegazione in Azzurro? Ruolo di prestigio, sto riflettendo”

Gianluca Vialli e Roberto Mancini hanno scritto una delle pagine più belle e appassionanti nella storia del calcio italiano, quella legata agli anni vissuti insieme nella Sampdoria di Mantovani e Boskov che vinse lo scudetto e sfiorò a Wembley la Coppa dei Campioni. 

La coppia dei gemelli doriani del gol si è ricomposta questa mattina sul palco della Sala Buzzati, nella sede del Corriere della Sera, per la consegna a Vialli del premio internazionale “Il bello del calcio”, istituito nel 2006 dalla Gazzetta dello Sport in ricordo di Giacinto Facchetti e giunto alla sua tredicesima edizione. Gianluca Vialli e Roberto Mancini uno al fianco dell’altro, come ai vecchi tempi, tra sorrisi, ricordi e battute che hanno movimentato una giornata importante.

 

 

 

Una coppia che il presidente federale Gabriele Gravina vorrebbe ricomporre anche in Azzurro, come dimostra l’offerta di ricoprire il ruolo di capo delegazione della Nazionale fatta nelle scorse settimane a Vialli. Un ruolo al quale l’ex calciatore anche oggi ha ribadito di pensare seriamente: “Può essere una prospettiva, ringrazio il presidente Gravina per questa offerta della quale sono molto orgoglioso. E’ un ruolo prestigioso che va fatto con responsabilità. Ho chiesto del tempo per riflettere, ragionamenti che sto facendo con la famiglia. Certo sarebbe fantastico prendermi cura ancora una volta di Roberto”.

Vialli e Mancini hanno scritto la storia del calcio nella Samp, quando gli stadi vivevano storie di incredibili campioni, il Milan di Van Basten e Gullit, il Napoli di Maradona, l’Inter di Matthaeus e Brehme, la Juve di Roberto Baggio. Loro due rappresentavano il talento e il genio, Vialli creava e Mancini trasformava le idee in gol. E di reti, insieme, ne hanno segnate tante.

Mancini oggi rende omaggio al talento e alla fermezza di un campione, ma soprattutto di un amico. Vialli – premiato per la sua innata voglia di combattere, l’umanità e il coraggio che ha dimostrato nella battaglia che sta portando avanti contro il cancro - ha ricevuto una stampa numerata dell'artista Riccardo Guasco e un premio in denaro, di 10mila euro, che sarà devoluto alla Fondazione “Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport onlus”. Complimentandosi con l’ex juventino per il premio appena ricevuto, il presidente della FIG Gabriele Gravina ha commentato con una battuta: “E’ un piacere che il premio sia andato ad un quasi dirigente federale…”.

 

La tredicesima edizione del premio internazionale “Il Bello del Calcio” in ricordo di Giacinto Facchetti e il Candido Day, per un bilancio delle attività della Fondazione intitolata a Candido Cannavò, hanno dato l'occasione a Urbano Cairo, presidente di Rcs, ad Andrea Monti, direttore de La Gazzetta dello Sport e Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, di accogliere il mondo dello sport nella sala Buzzati di Milano. Sul palco presenti anche i figli di Facchetti, Barbara (capo delegazione della Nazionale Femminile), Giovanna e Gianfelice, il presidente della FIGC Gabriele Gravina e il presidente del CONI Giovanni Malagò. Tra i presenti tanti ex compagni di Vialli e dirigenti del calcio: Ciro Ferrara, Beppe Marotta, Gaetano Miccichè, Gianluca Pessotto, Arrigo Sacchi, Paolo Scaroni, Pietro Vierchowod, Attilio Lombardo, Mauro Balata e Damiano Tommasi.