Eventi istituzionali
Martedì 19 il presidente Gravina nel quartiere Tamburi di Taranto, sede di un campo danneggiato dai vandali. "FIGC vicina alle comunità"
15 novembre 2024
Il Premio Nazionale Letteratura del Calcio ‘Antonio Ghirelli’ è stato promosso dalla FIGC in collaborazione con la Fondazione Museo del Calcio tra il 2012 e il 2018: riservato alle opere letterarie pubblicate in lingua italiana su tematiche legate al calcio con l’obiettivo di valorizzare le opere letterarie su tematiche collegate al mondo del calcio che possano contribuire a diffondere la cultura dello sport.
Nelle 7 edizioni svolte tra il 2012 e il 2018, sono stati premiati, nelle varie categorie autori legati al calcio e allo sport in generale, ma non solo. L'albo 'doro, infatti, è di altissima qualità, sia per le opere che per gli autori premiati.
La giuria è stata composta negli anni da Paolo Garimberti, Andrea Rogg, Arrigo Sacchi, Marco Vitale, Alessandro Vocalelli, Matteo Marani, Riccardo Cucchi, Maurizio Viscidi, Luigi Di Biagio, Renzo Ulivieri, Antonio Cabrini, Riccardo Cucchi, Gaia Piccardi, Massimo Corcione, Roberto Mancini e Milena Bertolini, Walter Veltroni.
LE CATEGORIE DEL "PREMIO GHIRELLI"
***
Il ricordo di Antonio Ghirelli. Nato a Napoli il 10 maggio 1922, inizia a scrivere sulla rivista IX Maggio, il giornale della gioventù universitaria fascista di Napoli. La spinta antifascista lo porterà a partecipare alla Resistenza e ad iscriversi al Partito Comunista dal 1942. Dopo la guerra si getta a capofitto nel giornalismo collaborando con L'Unità e Milano Sera. Sviluppa in questi anni una grande competenza sportiva, che lo porta a Paese Sera, alla Gazzetta dello Sport, poi alla direzione di Tuttosport e del Corriere dello Sport, che guida per una lunga stagione dal 1966 al 1977. Nello stesso periodo, Ghirelli scrive sulla terza pagina di diverse testate con cui collabora, tra le quali Il Politecnico, Repubblica d’Italia, l’Avanti!, Il Corriere della Sera, Il Mondo.
Una svolta alla sua carriera e alla sua militanza politica arriva nel 1956, quando con l'invasione dell'Ungheria, lascia il Pci e si iscrive al Partito socialista. Con l’elezione di Sandro Pertini alla Presidenza della Repubblica diventa capo ufficio stampa del Quirinale; dimessosi nel 1980, passa a dirigere l’ufficio stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri durante i due governi Craxi (1983 – 1986). Quindi la guida del Tg2, per un breve periodo dal 1986 al 1987, e la direzione dell'Avanti! dal 1988 al 1989. Notevole anche la sua produzione saggistica, dalla “Storia del calcio in Italia” del 1954 ad “Aspettando la rivoluzione. Cento anni di sinistra italiana” del 2008. In tutto 19 opere, divise tra le sue grandi passioni: il calcio (“Tre volte campioni del mondo”), la storia della natia Napoli (“Storia di Napoli”, “Napoli dalla guerra a Bassolino”, “Napoli italiana”, “Napoli sbagliata”), l’analisi politica (“Effetto Craxi. Profilo di un nuovo leader”, “Moro tra Nenni e Craxi”, “Tiranni: da Hitler a Pol Pot”, “Democristiani. Storia di una classe politica dagli anni Trenta alla Seconda Repubblica”).
Si è spento il 1 aprile 2012 a Roma all’età di 89 anni.
La menzione Marco Ansaldo. Dal 2015, la FIGC ha istituito la menzione speciale dedicata a Marco Ansaldo, che si è aggiunta alle menzioni speciali valutate ogni anno. Stroncato da un infarto nell'ottobre 2014 all'età di 59 anni, era appena andato in pensione dopo una lunga carriera professionale nello sport e nel calcio in particolare.
Storica firma del quotidiano 'La Stampa', dove ha lavorato per 23 anni, ha raccontato da cronista storie ed eventi di ogni disciplina, dal calcio alla scherma fino alle Olimpiadi. Una lunga esperienza che lo aveva portato ad essere uno degli inviati più presenti al seguito della Nazionale, che aveva seguito per "La Stampa" fino al 2014.